Vien difficile commentare una gara come quella di ieri. Al Gewiss Stadium di Bergamo ci è sembrato di vedere opposte due squadre di due categorie diverse. E probabilmente è così: da una parta un'Atalanta meravigliosa, che nonostante il turnover è riuscita a produrre un gioco "a memoria", fatto di circolazione palla, di inserimenti e di un pressing asfissiante, dall'altro lato un gruppo in enorme difficoltà, incapace di imbastire un'azione degna di nota, quasi impossibilitato a farsi vedere nella trequarti avversaria e salvato in più occasioni dal proprio portiere.
C'è chi ha paragonato gli ottavi di ieri a una partitella infrasettimanale di allenamento. E anche se non ufficialmente, per l'Atalanta è stato così. Troppo forte la Dea, troppo piccolo e in difficoltà questo Cagliari. Al di là della differenza sul piano tecnico, che non scopriamo certo dopo la sfida di ieri, a preoccupare è la mentalità dei rossoblù: impauriti, insicuri, senza idee. In campo con due esterni come Tramoni e Sottil che non hanno mai tentato il dribbling e con Pavoletti che ha giocato più nella propria metà campo che in quella atalantina.
Non è un caso se l'unica volta in cui l'ex Fiorentina ha provato l'uno contro uno con Sutalo ha superato il proprio avversario trovando la rete dell'illusorio 1-1. Ma allora perché non farlo prima?
Quel gol è stato sì il frutto della casualità, ma da lì si poteva ripartire dopo aver subito i nerazzurri per 55 minuti. Invece no, è stata l'Atalanta a riprendere il controllo del match e a spegnere le velleità sarde con due gol, di Muriel e di Sutalo, realizzati in una manciata di minuti.
Fuori dalla Coppa, ma questo di per sé non è un dramma. Visto come stanno andando le cose, la Coppa Italia era l'ultimo dei pensieri. Ciò che preoccupa però è l'atteggiamento, la mentalità e la paura che - si vede - si sta insinuando nella mente dei giocatori. Questo sì che è un dramma. Anche perché la sfida contro il Milan è imminente e per tirarsi fuori da questa preoccupante situazione occorre far ricorso in primis ai propri attributi.
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Francesco Cucinotta