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15 Gennaio 2021

Covid, Arcuri: “Vaccinate oltre 910mila persone, circa l’1,5% della popolazione”

Il commissario per l’Emergenza ci tiene anche a precisare: “Il virus è ancora tra noi, la partita non è stata ancora vinta”

Arrivano buone notizie per quanto riguarda le vaccinazioni nel nostro Paese. Il commissario per l'Emergenza, Domenico Arcuri, ha fatto il punto sulla situazione Coronavirus in Italia, spiegando che finora “è stato vaccinato l'1,5% della popolazione, in Germania l'1% e in Francia lo 0,37%”. “È tutt'altro che un segno di un trionfalismo – ha aggiunto – ma siamo all'inizio di un lungo cammino che abbiamo iniziato nel migliore dei modi”.

Secondo quanto riportato da Arcuri, “dall'inizio della pandemia ha contratto il virus un italiano su 25”.  Ma in ogni caso, è importante sottolineare che “il virus è ancora tra noi, cresce il tasso di moltiplicazione del contagio, ma per fortuna da qualche giorno la pressione sulle terapie intensive diminuisce così come l'occupazione dei posti letto”. “La partita è ancora in corso e non è stata ancora vinta. Dobbiamo aspettare che i vaccini e i vaccinati siano tanti”, ha dichiarato.

A proposito di vaccini, il commissario per l’Emergenza ha specificato che sono state vaccinate “oltre 910mila persone e abbiamo somministrato il 64% delle dosi arrivate. La maggior parte delle Regioni, infatti, ha messo da parte il 30% delle dosi per il richiamo: sostanzialmente tutte le dosi sono somministrate in tempi brevi”. E in ogni caso, “le Regioni che sono partite più lentamente nella somministrazione dei vaccini stanno recuperando, con un livello di efficienza medio sempre meno asimmetrico”, ha detto. Tra l’altro, “Ema e Aifa ha precisato hanno deciso che ogni fiala di vaccino Pfizer contiene sei dosi e non più 5, per cui inizieremo a ricavare sei dosi per ogni fiala".

Arturi ha anche specificato che non crede che i farmacisti inizieranno a breve a somministrare i vaccini: “Penso che l’attivazione per pediatri e medici di base possa essere più ravvicinata”. Mentre l’ipotesi di un patentino vaccinale, per rilanciare il ritorno alle attività al più presto, l’ha definita come “una cattiva idea”.

 “Tra poco inizierà la seconda tornata di vaccinazioni – ha spiegato – che riguarderà le persone che hanno più di 80 anni, e andremo poi avanti con le altre categorie previste”. Al momento, ha chiarito Arcuri, non è possibile cambiare l’ordine delle categorie a cui viene somministrato il vaccino. “Il Parlamento italiano ha approvato un Piano di vaccinazione molto dettagliato, con categorie ordinate in funzione del livello di esposizione al contagio e il livello di fragilità. Non è possibile al momento modificare in una sede diversa questo Piano né l'ordine di categorie previste, benché le richieste siano legittime. Al crescere delle dosi a disposizione è possibile anticipare le somministrazioni alle prossime categorie”, ha detto.

Il commissario ha dato anche un paio di numeri importanti, scendendo più nel dettaglio: “Abbiamo due vaccini, quello di Pfizer BionTech e quello di Moderna. – ha spiegato – Se ci fermassimo qui avremmo una disponibilità di 60 milioni di dosi nell'intero arco del 2021 che servirebbero a vaccinare 30 milioni di italiani, di cui 6 milioni entro il primo trimestre. Stiamo cercando di opzionare ulteriori dosi attraverso la Commissione europea. Il numero di vaccini disponibili ora non è sufficiente per tutti i cittadini, per questo facciamo il tifo che il vaccino di Astrazeneca possa essere approvato. Se accadrà, per l'Italia significherebbe avere ulteriori 40 milioni di dosi nel 2021 e 8 milioni nel primo trimestre. Questo significa che vaccineremmo 50 milioni di italiani entro l'anno e avremmo 9 milioni di italiani vaccinati nel primo trimestre”.

 

@Roberto Piras