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4 Gennaio 2021

Il Covid non ferma la generosità e la solidarietà

I "nipoti di Babbo Natale", fino all'Epifania, esaudiranno i desideri dei nonni nelle Rsa

“Non credevo che alla mia età potessi avere questa possibilità! Sono imbarazzata perché non ho mai chiesto nulla a Babbo Natale e mi trovo in difficoltà. Che dire? Caro Babbo Natale, portami un bel paio di pantofole e un quadretto da mettere nella mia stanza”, questa è una delle tantissime richieste degli ospiti delle Rsa.

Richieste, queste, prontamente realizzate grazie alla generosità dei “Nipoti di Babbo Natale”: si tratta di un progetto dell'Associazione Un Sorriso In Più Onlus che, già da tre anni, si occupa di rendere le festività meno tristi e grigie per gli ospiti delle Rsa; che, mai come quest'anno, sono state messe in ginocchio.

"Chiedono cose semplici, cose che richiamano momenti felici del loro vissuto, emozioni delicate, a volte un’innocenza… quella di quel bambino che non ha mai avuto un trenino o una bambina che non ha mai avuto una bambola e ora li può richiedere a questi nipoti speciali", spiegano, al sito Tgcom24, gli organizzatori, che hanno portato in Italia una pratica arrivata in Europa già nel 2017.

L'attesa dei doni da parte di questi nipoti acquisiti, di questi tempi, assume un'importanza ancora maggiore: “è la piacevole sensazione di non essere dimenticati, di essere scelti da uno sconosciuto che si prende a cuore la tua felicità. È il piacere dell’attesa e dà un senso al tempo che scorre; è una speranza, uno sguardo al futuro".

Nonostante tutte le limitazioni e le restrizioni, però, non finisce tutto tra Natale ed Epifania: "la bellezza e la forza del progetto Nipoti di Babbo Natale stanno nella possibilità di creare una relazione vera e propria, speciale, con l’anziano. Ogni desiderio realizzato diventa l’opportunità di far nascere una nuova amicizia, anche a distanza, grazie alla preziosa mediazione degli operatori – continuano gli organizzatori – quest’anno, causa distanziamento fisico, i doni sono stati spediti e non consegnati di persona e, dopo la quarantena, sono stati scartati insieme (dal nipote e dall'anziano) in videochiamata".

 

@Mattia Porcu