Sicuramente un 2020 da dimenticare. Ma tra le poche cose che hanno scaldato i nostri cuori durante i periodi di lockdown troviamo sicuramente le serie tv. Non a caso, le piattaforme streaming sono state letteralmente prese d’assalto, riscontrando un notevole successo tra gli utenti. Come ci si poteva aspettare, Netflix ha mantenuto il predominio del settore, ma non mancano nomi nuovi e altrettanto importanti come Disney Plus e TimVision.
Il catalogo di serie tv fornito dalle piattaforme è molto ampio e ce ne sarebbe davvero per tutti i gusti. Ma il sito Lascimmiapensa.com ha provato a suggerirci i nove migliori titoli dell’anno. Scopriamoli insieme!
Prodotta dalla rinomata HBO, si ispira all’omonimo romanzo di Stephen King. Capace di confezionare una versione degna dell’opera letteraria, tra ritmi ansiogeni e colpi di scena, The Outsider si è rivelata una miniserie molto apprezzata dagli amanti del Re del brivido.
Una di quelle serie capaci di rendere popolari argomenti ritenuti più secondari e di nicchia. Beth Harmon, interpretata da Anya Taylor-Joy, scopre di avere una passione sconfinata per gli scacchi, che la porta ad essere un vero e proprio un enfant prodige dello sport. In un mondo ancora profondamente maschile come quello degli scacchi, Beth non si arrende e diventa così un Maestro nell’arte degli scacchi.
Tratta dall’autobiografia di Deborah Feldman, la miniserie racconta la vita di Ester Shapiro, ragazza di fede ortodossa chassidica che decide di abbandonare la sua comunità e raggiungere la madre in Germania. Mettendo al primo posto il ruolo della donna, Unorthodox è una storia che parla di libertà e di riscoperta.
Un’altra tra le miniserie più interessanti del 2020. Tratta dal romanzo omonimo, Tanti Piccoli Fuochi, racconta di una piccola cittadina all’apparenza perfetta, ma che in realtà è il teatro di falsità e incoerenza.
La docuserie su Michael Jordan e i Bulls, vero e proprio fenomeno mediatico dell’anno, è forse la regina delle serie del 2020. Capace di coinvolgere anche i meno appassionati dell’NBA, è stata apprezzata davvero da tutti. La serie non racconta solo le imprese sportive dei tori di Chicago, ma si sofferma soprattutto sulla storia umana che si cela dietro tutti i successi del campione e icona pop senza tempo.
Un viaggio indietro nel tempo nella Hollywood d’oro degli anni ’50, tra le contraddizioni e le controversie di quel periodo. Hollywood è la storia della nascita e lo sviluppo del cinema americano e dello star system, un inno d’amore per il grande schermo, ma anche una denuncia al “politicamente corretto” che ha segnato profondamente quegli anni così significativi.
La miniserie che racconta la storia dell’origine del professionismo nel calcio inglese nella seconda metà dell’Ottocento. Ma non solo. Quello del calcio, o meglio football, è solo un pretesto per introdurci in una storia ben più ampia, concentrata sui due poli opposti dello sport, rappresentati dai due fuoriclasse Arthur Kinnaird e Fergus Suter.
Tratto dal romanzo omonimo di Sally Rooney, è una miniserie britannica che si concentra sulla precarietà del nostro tempo e della nostra società, descrivendo soprattutto un’età adulta piena di insicurezze e priva di qualsiasi punto di riferimento. Al centro della narrazione, ci sono i due protagonisti e amanti: Marianne e Connell.
Una serie che punta a raccontare quell’America che, sotto lo smalto dell’american dream, nasconde un’anima ancora profondamente razzista e sessista. Mrs. America si basa sulla storia vera di Phyllis Schlafly, una feroce conservatrice che si batté contro l’Equal Rights Amendment, che mirava a sancire l’uguaglianza tra uomini e donne. Attraverso l’uso di fake news e campagne aggressive, Phillys divenne presto il fulcro del movimento conservatore, contro cui si scontrarono le femministe degli anni ’70.
@Roberto Piras