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16 Dicembre 2020

Second Hand Effect: Sardegna nella top 10 delle regioni più virtuose in Italia per risparmio di CO2

La Sardegna si posiziona come decima regione più green d’Italia con oltre 250.000 tonnellate di CO2 risparmiate

SECOND HAND EFFECT

LA SARDEGNA NELLA TOP 10 DELLE REGIONI PIÚ VIRTUOSE IN ITALIA PER RISPARMIO DI CO2

 

Oltre 250mila tonnellate di CO2 risparmiate in Sardegna, grazie alla compravendita dell’usato

su Subito. 1.258€ il guadagno medio pro capite, il terzo più alto in Italia.

 

 

La compravendita dell’usato è un comportamento molto diffuso che, oltre ad avere un impatto economico importante per le persone, perché produce valore e lo rimette in circolo. Secondo l’Osservatorio Second Hand Economy condotto da Doxa* per Subito, nel 2019 il mercato della Second Hand in Sardegna ha portato a un guadagno medio pro capite di 1.258€ all’anno, un valore più alto della media nazionale (1.087€) che posiziona la regione al terzo posto in Italia. Acquistare e vendere prodotti di seconda mano, inoltre, ha un impatto importante per il Paese e per il pianeta, perché è un gesto sostenibile che permette di evitare la produzione di beni nuovi e la dismissione in discarica di quelli usati, risparmiando quindi al pianeta dei costi ambientali calcolabili sia in termini di emissioni di CO2 sia di materie prime risparmiate.

 

In questo scenario si inserisce la ricerca Second Hand Effect, condotta per il quinto anno dall’Istituto Svedese di Ricerca Ambientale (IVL), che ha quantificato l’impatto ambientale della compravendita dell’usato su Subito, piattaforma n.1 in Italia per vendere e comprare con oltre 13 milioni di utenti unici mensili**, capace di determinare, grazie all’utilizzo del metodo LCA, il risparmio in termini di emissioni di CO2 e di materie prime e quantificare così l’impatto ambientale derivante dalla compravendita. La ricerca Second Hand Effect rivela che nel 2019 sono stati venduti solo su Subito oltre 20 milioni di oggetti, che hanno generato un risparmio di 7,25 milioni di tonnellate di CO2. La Sardegna si posiziona come decima regione più green d’Italia con oltre 250.000 tonnellate di CO2 risparmiate (253.111), il 3,5% del totale italiano.

 

Andando ad osservare le categorie con le maggiori compravendite, troviamo quella dei Motori, che ha permesso il risparmio di 235.251 tonnellate di CO2, seguita al secondo posto da Casa e Persona con 14.788 tonnellate di CO2 risparmiate. Chiude l’Elettronica, con un risparmio di 5.315 tonnellate di CO2, e Sport e Hobby con 978 tonnellate di CO2.

 

Cosa significa risparmiare oltre 250mila tonnellate di emissioni nocive?

Ipotizzando che per ogni oggetto usato comprato venga evitata la produzione del corrispettivo nuovo, e per ogni oggetto venduto venga evitata la dismissione in discarica, è possibile trovare una corrispondenza in termini di emissioni di CO2 evitate.

Analizzando i dati di risparmio della Sardegna, significa azzerare l’impatto ambientale di più di 34.600 sardi.  IVL stima infatti che l’impronta ambientale media di un italiano sia di 7,3 tonnellate di CO2 l’anno.

Pensando a un viaggio, invece, 253.111 tonnellate di CO2 equivalgono a 3,6 milioni di voli Milano – Roma, o alle emissioni dovute alla produzione di 3,6 milioni di biciclette, 4,4 milioni di iPhone 11, 1 milione di divani o quasi 390 milioni di chili di pasta.

 

Comprando e vendendo usato, non si evitano solamente le emissioni di anidride carbonica ma anche l’utilizzo di materie prime come plastica, alluminio e acciaio. Nel 2019, la compravendita su Subito in Sardegna ha fatto risparmiare così ben 100.436 tonnellate di acciaio, 9.658 tonnellate di alluminio e infine 15.006 tonnellate di plastica.

 

CAMPIONE E METODOLOGIA

La ricerca prende in considerazione solamente gli annunci pubblicati su Subito dagli utenti privati, mentre sono stati esclusi gli annunci pubblicati dalle aziende e relativi alle categorie servizi, animali e immobiliare. Tutti i dati d’impatto ambientale relativi agli annunci e alla gestione aziendale sono stati quindi inseriti nel calcolatore delle emissioni di anidride carbonica creato da IVL, permettendo la quantificazione dei potenziali effetti positivi sull’ambiente al netto delle emissioni aziendali.

 

L’analisi del ciclo di vita è un metodo di ricerca scientificamente riconosciuto e utilizzato per calcolare l’impatto ambientale che si basa sull’assunzione che ogni prodotto usato venduto sostituisca la produzione di un prodotto equivalente nuovo e la gestione della dismissione del prodotto stesso. Per elaborare i dati di impatto ambientale relativi all’estrazione e alla produzione dei materiali e al processo di smaltimento, l’IVL ha creato una partizione dei materiali basata sulla composizione media degli oggetti presenti nelle diverse categorie della piattaforma. Ad esempio, un divano è mediamente formato da: 30% legno, 11% acciaio, 18% polipropilene, 20% poliuretano, 10% poliestere, 7% cotone, 3% pelle, 1% lana. Per ogni bene è stato calcolato l’impatto ambientale derivante dall’estrazione della materia prima, dalla lavorazione dei materiali di cui è composto e dal processo di dismissione. Successivamente il totale è stato comparato in chilogrammi equivalenti di diossido di carbonio (CO2e). Il valore attribuito all’oggetto è stato convertito in base alla composizione della partizione dei materiali e ad ogni partizione è stato associato un quantitativo di materiale (plastica, acciaio e alluminio) e di emissioni in chilogrammi di CO2.

 

Nel calcolo effettuato è stato tenuto conto anche dell’impatto ambientale che deriva dal trasporto degli oggetti tra venditore e compratore - con una stima per eccesso (molte compravendite avvengono in prossimità e con scambio a mano) di 44 km per annuncio. Inoltre, è stato preso in considerazione anche l’impatto ambientale negativo che deriva dalle attività svolte dall’azienda. Le voci considerate sono il consumo di energia elettrica dei server e degli uffici e gli spostamenti di lavoro. Il risultato finale è al netto degli impatti negativi aziendali.

 

 

*Osservatorio Second Hand Economy 2019 condotto da BVA Doxa per Subito nel marzo 2020 su un campione rappresentativo della popolazione italiana attraverso 2.000 interviste CATI (Computer Aided Telephone Interviews) + CAWI (Computer Assisted Web Interviewing)

** Fonte Audiweb Total Digital Audience 2019