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30 Novembre 2020

Cagliari, con lo Spezia serviva più cinismo

Nzola dal dischetto in pieno recupero fissa sul 2-2 il risultato tra Cagliari e Spezia. Per i rossoblù è una beffa. Ora si impari dagli errori commessi

Una gara dai due volti: primo tempo decisamente appannaggio dello Spezia, nella ripresa molto meglio il Cagliari, capace di ribaltare lo svantaggio di Gyasi con due gol, uno di Joao Pedro e l'altro del redivivo Pavoletti. Messa così, sembrerebbe persino giusto il pareggio ottenuto dai liguri col rigore trasformato in pieno recupero da Nzola. E per certi versi lo è, perché la squadra di Italiano non ha rubato nulla, anzi si è dimostrata persino superiore ai rossoblù per lunghi tratti del match.

In realtà, però, si tratta di due punti buttati al vento per svariati motivi. Intanto, l'azione del rigore: Klavan interviene in ritardo su Piccoli, causando un penalty scontato ed evitabile. In quei momenti serve più lucidità, anche perché l'estone è un difensore esperto. Vero che l'attaccante spezzino aveva ricevuto un buon pallone in area da Farias, ma non era una situazione disperata, visto che nei paraggi c'erano anche Walukiewicz e Rog, pronti a difendere la porta di Cragno. 

Ma le "colpe" non sono solo di Klavan. Quando hai le occasioni giuste per trovare il terzo gol e le sprechi, nel calcio spesso paghi dazio. Dopo il bellissimo gol di tacco di Pavoletti, infatti, si contano almeno due limpide palle gol capitate a Ounas e Sottil. L'algerino specialmente non è riuscito a indirizzare il pallone in porta da pochi passi, ma anche Sottil nell'uno contro uno con Provedel si è fatto ipnotizzare dal portiere avversario. 

Da oggi Di Francesco dovrà lavorare su questi aspetti. Serve grande concentrazione per novanta e passa minuti, soprattutto nella propria area di rigore. E bisogna essere più cinici per assicurarsi i tre punti a questi livelli. Sbagliando si impara, ce lo auguriamo. Prossimo impegno domenica a Verona contro un Hellas che si è tolto lo sfizio di vincere a Bergamo contro l'Atalanta. Non sarà una gita, ma anche questa non è una novità.

Francesco Cucinotta