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18 Novembre 2020

Covid, il vaccino cinese CoronaVac dà buoni risultati. Ma un italiano su sei non vuole vaccinarsi

Dopo i test su oltre 700 individui di 18-59 anni, il CoronaVac è risultato sicuro e senza effetti avversi. Nel nostro Paese invece emergono forti perplessità

Il vaccino CoronaVac, di produzione cinese, ha ottenuto risultati davvero interessanti, secondo quanto riportato sulla rivista The Lancet Infectious Diseases. Dopo la sua sperimentazione, nella quale sono stati coinvolti oltre 700 individui tra i 18 e i 59 anni, il vaccino è risultato sicuro e senza effetti avversi, se non il classico lieve dolore al sito dell’iniezione. Tra l’altro, il CoronaVac si è dimostrato in grado di indurre rapidamente la produzione di anticorpi dopo due sole dosi di prodotto. D’altro canto, resta da verificare nella fase 3 dei test, se la concentrazione di anticorpi sia sufficiente a prevenire l'infezione. Anche perché essa è risultata comunque inferiore alla concentrazione di anticorpi ritrovata in pazienti guariti senza l’utilizzo di un vaccino. È ancora da stabilire anche se il CoronaVac funzioni sugli anziani.

Basato sul virus Sars-CoV2 inattivato, questo vaccino risulta essere differente dagli altri a mRna, come quello Pfizer. È infatti un vaccino basato sul virus intero inattivato chimicamente, a partire da un ceppo di Sars-CoV2 originariamente isolato da un paziente cinese.

Ma sembra esserci un altro punto a suo favore. Il CoronaVac, infatti, potrebbe rappresentare un'opzione attraente perché può essere conservato in un refrigeratore standard tra 2 e 8 gradi centigradi, come avviene per gran parte dei vaccini oggi in uso.

Nel frattempo, sembra che il nostro Paese sia alquanto perplesso e cauto sulla situazione vaccini. E mentre lʼEuropa prenota 1,2 miliardi di dosi, sembra che 16 italiani su 100 non vogliano proprio vaccinarsi contro il Covid. Non solo. Secondo quanto risultato da un sondaggio Ipsos riportato da TGCom24, 42 su 100 preferiscono aspettare per verificare la reale efficacia del farmaco. Inoltre, solo un italiano su tre fra gli interpellati ha detto che si sottoporrà al vaccino “certamente appena possibile”.

 

@Roberto Piras