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5 Novembre 2020

Joe Biden è ad un passo dalla Casa Bianca

Al candidato democratico mancano solamente sei grandi elettori: tutti gli occhi sono puntati sullo stato del Nevada.

Mentre Biden sostiene che riuscirà a conquistare “abbastanza Stati per ottenere i 270 voti elettorali per vincere", l'avversario nonché presidente uscente Trump continua ad agitare lo spettro dei brogli: "ero avanti, spesso saldamente, in molti Stati chiave. Poi i vantaggi sono magicamente scomparsi", ripete, ancora, il Tycoon.

Nella serata di ieri, mercoledì 4, il dem Biden si è presentato al Chase Center di Wilmington, in Delaware: sempre attento ad usare toni pacati ed a non rivendicare, prima del tempo, la vittoria delle elezioni, Joe è salito sul palco in una specie di “prova generale da presidente”.

"Non sono qui per dichiarare che abbiamo vinto ma per dirvi che quando il conteggio sarà finito riteniamo che saremo noi i vincitori", ha infatti dichiarato alla stampa ed ai sostenitori, "nessuno ci strappa la nostra democrazia, né oggi né mai. Ieri è stato provato ancora una volta che la democrazia è il cuore di questa nazione. Anche in tempo di pandemia ha votato un numero di americani senza precedenti. Se mai se ne sia dubitato, non si abbiano più dubbi: qui il potere è nelle mani del popolo ed è il popolo che determina chi è il presidente degli Stati Uniti", ha aggiunto l'ex vice presidente. Se, però, non può ancora festeggiare la conquista della tanto ambita e contesa Casa Bianca, Biden può, comunque, cantar vittoria. Con il suoi oltre 70 milioni di voti ha battuto infatti il super votato Barack Obama, e si è aggiudicato il titolo di candidato più votato di sempre nella storia delle elezioni presidenziali americane.

L'eccentrico The Donald, però, non ci sta: la sua minaccia, infatti, resta sempre quella di ricorrere alla Corte Suprema degli Stati Uniti – la stessa che proprio lui, in quattro anni, ha letteralmente blindato con la nomina di tre giudici conservatori – per richiedere l'immediata sospensione del conteggio dei voti. "Ci stanno rubando le elezioni, non lo permetteremo – ha attaccato Mr. President, contestando lo scrutinio in Pennsylvania, Georgia, North Carolina, Georgia, Michigan e Wisconsinla scorsa notte ero saldamente in testa in molti stati decisivi. Poi, uno ad uno, i vantaggi sono magicamente scomparsi", così ha cinguettato Trump, denunciando anche quella che ha definito “una valanga di schede" arrivate a sorpresa nei seggi.

E, intanto, come se non bastasse, la sua campagna ha formalmente annunciato una ferma azione legale in Michigan, Georgia e Pennsylvania: l'obiettivo è riuscire a far sospendere, quanto prima, il conteggio dei voti almeno fino a quando non sarà garantito allo staff del Presidente l'accesso nelle stanze dello scrutinio per sincerarsi che tutto proceda regolarmente; la campagna di Trump, inoltre, è anche pronta a chiedere il riconteggio delle schede in Wisconsin.

La tensione sociale cresce sempre di più, inesorabilmente: come si prospettano i prossimi 4 anni di mandato? 

 

@Mattia Porcu