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30 Ottobre 2020

Quali sono i 4 possibili scenari della pandemia in Italia

Un documento redatto dal Ministero della Salute e dallʼIstituto Superiore di Sanità stabilisce le azioni da intraprendere in base ai possibili scenari.

La situazione che stiamo vivendo è veramente critica e tutti siamo, giustamente, preoccupati.

Lo è anche, e forse più di tutti, il Presidente Conte che, intervenuto in Parlamento per rispondere al consueto Question Time sulle ultime misure anti-Covid decise congiuntamente con il Cts, ha fatto sapere che "ad oggi in Italia abbiamo uno scenario di tipo 3, che prevede possibilità di interruzione di alcune attività particolarmente a rischio, anche su base oraria; possibilità di lezioni scaglionate per la scuola, e incremento dello smart working per decongestionare i trasporti".

In molti, dopo aver sentito parlare di scenario 3, si sono giustamente chiesti cosa intendesse il Premier.

La risposta a questo dubbio si trova in un documento, intitolato “Prevenzione e risposta a Covid-19”, redatto dal Ministero della Salute e dall'Istituto Superiore di Sanità: nel testo vengono descritti gli ipotetici scenari nei quali il nostro Paese potrebbe trovarsi nelle prossime settimane.

Gli scenari previsti sono quattro: il primo, con una situazione di trasmissione ben localizzata (focolai) invariata rispetto al periodo luglio-agosto 2020; il secondo, con una situazione di trasmissione più diffusa e sostenuta ma ancora gestibile, nel breve-medio periodo, dal sistema sanitario; il terzo, invece, con una situazione di trasmissibilità ben più sostenuta e diffusa che mette a rischio la tenuta del sistema sanitario-ospedaliero nel medio periodo; il quarto, infine, con una situazione di trasmissibilità del tutto incontrollata e critica, mette in serio pericolo il sistema sanitario nel breve periodo.

 

Vediamo quali sono, nel dettaglio, le misure previste per lo scenario 3 nel quale ci troviamo. Oltre alla semplificazione del contact tracing e della sorveglianza attiva, e oltre al potenziamento delle strutture per l'isolamento dei casi sospetti e non, è assolutamente necessaria – secondo il documento del Ministero dell'ISS – l'attivazione di personale aggiuntivo esterno a supporto del Dipartimenti di Prevenzione. È fondamentale, altresì, dare assoluta priorità alle azioni associate al Covid e, infine, rimodulare lo screening per il Sars-CoV-2 con priorità su categorie target come, ad esempio, gli operatori sanitari.

 

In merito, invece, alle possibili restrizioni in uno scenario di tipo 3, si pensa ad azioni (sia a livello locale, che provinciale e regionale) per incrementare l'aumento delle distanze sociale, nonché all'istituzione di zone rosse con limitazioni temporanee alla mobilità. Si valuta, inoltre, l'interruzione di attività sociali, culturali e sportivo a causa del maggior rischio di assembramento; si menziona anche la possibile interruzione di determinate attività produttive con particolari situazioni di rischio.

E, infine, si parla anche di restrizioni della mobilità intraregionale nonché interregionale.

 

@Mattia Porcu