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28 Ottobre 2020

È stata messa all'asta la prima calcolatrice portatile

Realizzato da Texas Instruments negli anni '70, è il primo prototipo di calcolatrice compatta con batteria e schermo integrati.

Al giorno d'oggi le calcolatrici sono praticamente cadute in disuso.

Tra smartphone, tablet, pc e persino smartwatch, oramai, fare dei rapidi calcoli è diventato un gioco da ragazzi.

Nel secolo scorso, però, non era così facile: basti pensare che per fare anche solo delle elementari operazioni matematiche, era necessario possedere dei macchinari costosi e ingombranti, che potevano pesare chili e chili.

Tutto, però, è cambiato durante gli anni '70 del ventesimo secolo, quando la Texas Instruments – attraverso il suo progetto Cal Tech – ha dato vita al primo prototipo di calcolatore elettronico portatile.

Si tratta di un esemplare unico nel suo genere: è stato prodotto in soli due esemplari, uno dei quali sta per essere battuto all'asta.

Il preistorico gadget in questione, alimentato a batteria, è una sorta di scatola - in alluminio, grande circa 10 x 15 cm - provvista di 18 tasti: era (ed è) in grado di eseguire le quattro operazioni fondamentali con una precisione di ben 12 cifre decimali.

Ma la vera peculiarità è il piccolo display: non si tratta di uno schermo a cristalli liquidi, bensì di un singolare rullo di carta sul quale una stampante termica imprimeva, per ogni singola operazione, i risultati precisi.

Progettato tra il 1965 e il 1967, il prototipo - grazie alla sua sofisticata ingegnerizzazione - era talmente avanzato per l'epoca che richiese ulteriori 4 anni per essere prodotto su larga scala: se ne occupò Canon – azienda giapponese leader nel mercato fotografico – acquisendo i diritti di produzione da Texas Instruments e realizzando, nel 1971, il modello Pocketronic. Fu un successo incredibile: l'anno successivo, in pochi mesi, vendettero oltre 5 milioni di calcolatrici portatili.

L'asta, comunque, organizzata da Bonhams – celebre casa d'incanto britannica - si terrà il prossimo giovedì 5 novembre: il valore dello storico gadget, stimato dai banditori, si aggira tra 30mila e 50mila dollari.

 

@Mattia Porcu