Dopo aver scelto i Ferragnez nel mese di giugno, a questo giro, per promuovere la Cappella Sistina di Michelangelo, i Musei Vaticani hanno puntato sull'influencer - nonché estetista - “Estetista Cinica”, al secolo Cristina Fogazzi che, su Instagram, conta più di 700 mila followers. 

L'influencer, 46enne, originaria di Sarezzo, è anche un'imprenditrice di successo.

È fondatrice e titolare del marchio Veralab, il suo impero del beauty, che si occupa di produrre e vendere cosmetici, ovviamente online: quest'anno, da gennaio ad oggi, ha fatturato più di 35 milioni di euro, con picchi di 5 milioni solo durante i mesi del lockdown.

Un successo incredibile, il suo, che l'ha portata a collaborare con i Musei Vaticani per far conoscere al grande pubblico l'enorme patrimonio artistico del nostro Paese.

Comprensibilmente emozionata, l'influencer ha subito raccontato l'esperienza ai propri follower: «Ho passato una serata indimenticabile ai Musei Vaticani accompagnata dal Clavigero che mi apriva porte sulla meraviglia. […] I musei vaticani sono vuoti e la loro grandiosa bellezza è ancora più abbagliante. Fatevi un regalo. Andateci. In tutta sicurezza, con la mascherina, belli distanziati e con gli occhi pronti ad essere invasi dalla bellezza», ha concluso l'Estetista Cinica, ringraziando le gallerie Vaticane. 

Ma la scelta di scegliere un'influencer, nonché estetista, per promuovere la cultura non è piaciuta a tutti, purtroppo. Siamo il Paese delle polemiche, c'era da aspettarselo.

Mercoledì 21 ottobre, infatti, durante la trasmissione “Il Ruggito del Coniglio” in onda su Rai Radio2 dal lontano 1995, i conduttori hanno fatto un uso evidentemente eccessivo di satira ed ironica: «Siamo sicuri che sia la persona più adatta per mostrare le bellezze italiane? Se il Vaticano ingaggia questa ragazza, chi ingaggerà Belzebù se questa sta dalla parte del bene?».

E, ovviamente, la replica dell'influencer Cristina Fogazzi, prontamente interpellata dal programma Deejay Chiama Italia di Radio Deejay, non si è fatta attendere: «dicono che l’estetista o la sciampista non va ai musei vaticani. Questa non è satira, è avallare i luoghi comuni ed è diffamazione. Voglio delle scuse, gli ho mandato una lettera dell’avvocato in cui le chiedo», ha detto l'imprenditrice ai microfoni di Linus e Savino.

Eccesso di satira o di politicamente corretto?

@Mattia Porcu