Il virus fa paura, i numeri crescono, solo l’ultimo bollettino della Regione riporta 349 nuovi casi. Per questo il presidente della Regione Christian Solinas oggi ha riunito in videoconferenza i capigruppo di maggioranza e opposizione in consiglio regionale, l’assessore alla Sanità Mario Nieddu, e il comitato tecnico scientifico. Al centro del dibattito le misure restrittive da adottare. Per adesso di certo c’è solo la didattica a distanza per scuole superiori e università. L’ordinanza potrebbe arrivare anche domani. Certi anche più controlli, il presidente Solinas vorrebbe chiamare l’esercito per poter intensificare la presenza delle forze dell’ordine tra le strade dell’Isola. Si ipotizza anche una riduzione dei passeggeri sui bus e anche meno voli e spostamenti da e per l’Isola solo per lavoro o comprovate esigenze. Nessun lockdown quindi come accade già in altre regioni. I ristoranti continuano a lavorare. C’è un punto interrogativo sui bar che non hanno i tavolini, per loro si potrebbe prospettare una chiusura anticipata. Non si esclude un coprifuoco come già è in vigore in altre regioni. Intanto l’opposizione ha chiesto che si apra il dibattito in Consiglio Regionale. La palla adesso passa al presidente della Regione Solinas, certo è che le elezioni si terranno, pertanto qualsiasi decisione verrà presa non prima di martedì.
BOLLETTINO 23 OTTOBRE SARDEGNA
Sono 7.235 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall'inizio dell'emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano 349 nuovi casi, 241 rilevati attraverso attività di screening e 108 da sospetto diagnostico. Invariato il numero delle vittime: 181.
In totale sono stati eseguiti 242.374 tamponi con un incremento di 3.746 test, il più alto registrato in Sardegna nelle ventiquattro ore. Sono invece 275 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+11 rispetto al dato di ieri), mentre resta invariato il numero dei pazienti in terapia intensiva: 36. Le persone in isolamento domiciliare sono 3.975. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 2.732 (+56) pazienti guariti, più altri 36 guariti clinicamente.
Sul territorio, dei 7.235 casi positivi complessivamente accertati, 1.309 (+86) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 1.116 (+100) nel Sud Sardegna, 605 (+38) a Oristano, 1.041 (+45) a Nuoro, 3.164 (+80) a Sassari
IL PRESIDENTE SOLINAS: SITUAZIONE DIFFICILE MA STOP&GO SOLO SE CONTAGI SUPERANO LIVELLO DI GUARDIA. NELL'IMMEDIATO INTERVENTI MIRATI PER RIDURRE LA CIRCOLAZIONE DEL VIRUS E RICHIAMO AL SENSO DI RESPONSABILITÀ COLLETTIVO
Pur nell'oggettiva criticità dell'emergenza, lo stop&go resta l'extrema ratio e sino a che i numeri del contagio potranno essere gestiti con misure alternative non ci sarà alcun lockdown per la Sardegna, ma una serie di provvedimenti mirati, finalizzati alla massima riduzione delle possibilità di circolazione del virus. Provvedimenti che saranno adottati con specifiche ordinanze, nei prossimi giorni, anche alla luce del costante confronto con tutte le forze politiche del Consiglio regionale, con il Cts e con il Governo nazionale.
È la linea illustrata dal Presidente Christian Solinas nel corso della Conferenza dei Capigruppo, per perseguire, sottolinea il Presidente, la massima condivisione con i rappresentanti di tutte le forze politiche.
Alla riunione, protrattasi per 4 ore, hanno partecipato anche l'Assessore alla Sanità Mario Nieddu e alcuni membri del Cts regionale.
La situazione, ha detto il Presidente, è preoccupante, e richiede il massimo impegno da parte di tutti, Istituzioni e cittadini. Ancora una volta, ha detto il Presidente Solinas, faccio appello al grande senso di responsabilità dimostrato dai Sardi, senza il quale non potremo affrontare e vincere questa ulteriore difficile sfida.
Nei prossimi giorni, ha detto il Presidente, adotterò Ordinanze per stabilire regole che assicurino un maggior livello di controllo sanitario e la salvaguardia delle attività produttive.
Le Ordinanze potrebbero prevedere regole più stringenti per i locali pubblici, una riduzione, ma non un blocco, delle tratte aeree e marittime, il ricorso alla didattica a distanza nelle scuole superiori e nell'università.