News

15 Ottobre 2020

Tiziano Ferro atteso il documentario, intanto la rivelazione: "Ero un alcolista"

Il documentario che racconta la mia storia, la nostra storia. A cuore aperto, senza filtri. Come sempre. Dal 6 novembre solo su Prime Video.

Atteso per il 6 novembre il docu-film trasmesso su Amazon "Accetto Miracoli l'esperienza degli altri"  dove Tiziano Ferro si racconta da quando era ragazzo  alla musica che lo ha salvato. Niente filtri, Tiziano si mette a nudo e non ha paura di mostrare la sua fragilità. Momenti di vita difficili del cantante di Latina che oggi è uno degli artisti più amati al mondo:   "Ero un alcolista e volevo morire" ha confessato in una lettera pubblicata sul magazine 7 del Corriere della Sera, che anticipa i contenuti del documentario.

 

Visualizza questo post su Instagram

In Italia si può ancora morire di segregazione, d’odio. Allora cosa aspettiamo? Il prossimo femminicidio della ragazza che è stata chiamata pazza, malata, perché cercava aiuto? Il prossimo suicidio di un ragazzo che veniva chiamato aberrazione, errore umano e che nessuno ha ascoltato? Cosa farete poi? Commenterete sotto un post che parla dell’ennesima vittima innocente. Direte che vi dispiace per le loro famiglie, che le istituzioni non c’erano quando dovevano esserci mentre in fondo vi rallegrerete perché non è successo a voi, perché non era vostro figlio. Ma io voglio dire una cosa. Sta già succedendo a voi. Ogni volta che una donna e un uomo muoiono da innocenti, muore un’altra occasione per essere ricordati e per fare qualcosa di buono . Una legge contro l’odio non toglie libertà a nessuno. Perchè insultare, minacciare, licenziare, picchiare, aggredire verbalmente a causa della diversità…non è libertà d’espressione. Siete proprio sicuri che la prossima vittima di un reato d’odio non possa essere vostra figlia? Se le cose rimarranno così, io non ve lo assicuro. Alla civiltà. Al rispetto. Al mio Paese. Per una legge contro l’odio, subito. #𝐎𝐑𝐀𝐁𝐀𝐒𝐓𝐀 𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 10/10 𝐨𝐫𝐞 15.00 𝐌𝐢𝐥𝐚𝐧𝐨, 𝐩𝐢𝐚𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐜𝐚𝐥𝐚 @isentinellidimilano

Un post condiviso da Tiziano Ferro (@tizianoferro) in data:

 

Tiziano Ferro svela un aspetto estremamente delicato del suo passato: "Una sera la band mi convinse a bere. E da lì non mi sono fermato più. Bevevo quasi sempre da solo, l’alcol mi dava la forza di non pensare al dolore e alla tristezza, ma mi portava a voler morire sempre più spesso. Ho perso occasioni e amici. Io ero un alcolista! l’alcolismo ti guarda appassire in solitudine, mentre sorridi di fronte a tutti", Un racconto  duro, pesante , “Alcolista, bulimico, gay, depresso, famoso. Pure questo, famoso, mi sembrava un difetto, forse il peggiore”.

Ancora nella lettera Tiziano Ferro, questo grande cantante ma anche ragazzo amante degli animali, sensibile e dolce continua nella sua lettera:  "Non sono mai stato il primo della classe, ero anonimo, non bello, per niente atletico, anzi grasso, timido, i ragazzi mi chiamavano ciccione, femminuccia, sfigato. Aspettavo che qualcuno intervenisse per difendermi, ma non succedeva mai. Vivevo perennemente frustrato, incazzato e anche umiliato. Poi ho cantato per la prima volta e il mondo è cambiato. La musica era l’unica cosa che avevo, un canale per esprimermi in un mondo nel quale non mi riconoscevo".

 

Un documentario che non vuole essere autocelebrativo non sarebbe nella natura di Tiziano Ferro, ma un viaggio tra la vita di un giovane che arriva al successo e cambia la sua vita.  "Ho sempre pensato che dietro ogni storia di dolore si nascondessero il privilegio e il dovere morale di poter aiutare qualcun altro. La mia storia me lo insegna e ogni volta che ho consegnato alla gente le mie cicatrici, si sono sempre trasformate in soluzioni. Ferro per me è questo, un altro tassello alla luce dei miei 40 anni. Un po' storia, un po' diario, un po' terapia, un po' testamento. Di certo celebrazione di un sogno". Dice Tiziano nelle note introduttive del docu-film