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15 Ottobre 2020

Concerti e corruzione: maxi inchiesta a Torino

Cinque anni di indagini hanno fatto luce sulla poca trasparenza di tanti eventi che si sono susseguiti in questi anni a Torino

Una serie di reati fra i quali turbativa d’asta, corruzione, ma anche traffico d’influenze illecite, rivelazione del segreto d’ufficio, falso ideologico, corruzione elettorale e accesso abusivo al sistema informatico. Una sfilza di accuse nell’ambito della maxi inchiesta condotta dalla Procura di Torino intorno a una serie di concerti che si sono tenuti nel capoluogo piemontese e non solo.

Al centro delle indagini, condotte dal procuratore aggiunto Enrica Gabetta e dal sostituto Gianfranco Colace, vi è la figura di Giulio Muttoni, ex patron di Set Up Live e che per anni ha gestito numerosi concerti nella città ereditando la gestione del Parcolimpico di Torino. Una gestione non proprio trasparente che è costata cinque anni di indagini. Ad essere coinvolto nel processo anche l’ex senatore Pd Stefano Esposito che avrebbe favoreggiato l’amico Muttoni usando le sue funzioni parlamentari di componente della commissione Antimafia. Muttoni infatti in qualche modo avrebbe “ringraziato per l’intervento del senatore offrendo alcuni prestiti a tasso particolarmente vantaggioso”. Indagato anche un maresciallo della Finanza Michele Alterio per corruzione.  Nel mirino anche l’ex assessore della giunta Fassino Enzo Lavolta, accusato di turbativa d’asta.

Piena fiducia nella giustizia da parte del Partito Democratico, che vede due suoi esponenti coinvolti "Siamo venuti a conoscenza della chiusura delle indagini della procura di Torino che vedono coinvolti, fra gli altri, anche Enzo Lavolta e Stefano Esposito -è scritto in una nota della segreteria metropolitana del Pd torinese - Esprimiamo loro vicinanza e ribadiamo la nostra fiducia nel lavoro della magistratura. Conosciamo la serietà e la correttezza di Lavolta ed Esposito e confidiamo perciò che si possa fare al più presto chiarezza".