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11 Ottobre 2020

In arrivo il nuovo DPCM, restrizioni su movida e sport di contatto

Si attende, già domani, il nuovo Decreto del Governo volto a limitare la circolazione del virus: le restrizioni riguarderanno soprattutto la movida.

L’ultimo decreto, emanato lo scorso 7 ottobre, che proroga (sino al 31 gennaio 2021) lo stato di emergenza sanitaria e sancisce l’obbligatorietà della mascherina anche all’aperto, a quanto pare non è bastato: il contagio non sembra voler rallentare il passo, e i nuovi casi dei giorni scorsi - così simili a quelli di marzo - fanno tremare. 

Pertanto, si attende il nuovo DPCM (il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri) che potrebbe, addirittura, arrivare domani 12 ottobre. 

L’obiettivo dell’esecutivo è quello di frenare la catena del contagio - che pare essere fuori controllo, considerato anche l’indice RT ben sopra la soglia di sicurezza - e di evitare l’eccessiva pressione sul sistema ospedaliero che, in alcune aree, comincia già ad essere in affanno. 

E, per farlo, al centro del prossimo decreto ci sarà soprattutto una stretta su feste e movida. Si pensa di limitare alla mezzanotte l’apertura di bar, pub, ristoranti e di vietare il consumo fuori dai locali già a partire dalle 21: questo poiché, secondo alcuni studi, i contagi si diffondono soprattutto tra parenti e amici e, comunque, in tutte quelle occasioni di contatti stretti e ravvicinati. 

Altri divieti potrebbero riguardare gli sport di contatto. 

Il Governo sta valutando, su parere del Comitato Tecnico-Scientifico che da tempo ne chiede delle limitazioni, di vietare calcio, calcetto, basket e tutti le attività sportive di contatto svolte a livello amatoriale; nessuna limitazione, invece, per i professionisti. 

Nel prossimo Decreto, però, non ci saranno solamente divieti. 

L’esecutivo punta ad intervenire anche sul tema dei tamponi: uno dei problemi più caldi di queste ultime settimane riguarda, infatti, le lunghe attese - a volte persino 10 ore - per eseguire il test. 

Inoltre, per alleggerire la pressione sulle strutture sanitarie, chiaramente in difficoltà, il Cts potrebbe suggerire il via libera ai cosiddetti “tamponi rapidi” eseguiti dai medici di famiglia e dai pediatri. 

È al vaglio del Comitato anche la riduzione dell’isolamento fiduciario: il periodo di quarantena potrebbe scendere da 14 a 10 giorni. 

 

@Mattia Porcu