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9 Ottobre 2020

“Settimana Immuni”, l’iniziativa del Governo per scaricare l’app

Comincia, oggi, la campagna di sensibilizzazione per spingere tutti i cittadini a scaricare Immuni.

L’app di tracciamento Immuni non ha evidentemente raggiunto il target prefissato, l’ha ammesso anche il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. 

Per questo, poche ore dopo l’emanazione del nuovo DPCM, torna l’invito del Governo a scaricare l’applicazione, sia per individuare repentinamente i nuovi casi e sia per evitare che spuntino nuovi focolai; il rischio che avvenga una seconda ondata è concreto e verosimile, e il Governo lo sa. 

Il monito resta sempre lo stesso: utilizzare la mascherina, rispettare il distanziamento e lavarsi spesso le mani è fondamentale, ma lo è altrettanto utilizzare l’app di tracciamento, perché più persone la usano e più è facile, eventualmente, spezzare la catena di contagio. 

 

Come funziona Immuni? 

Una volta scaricata, gratuitamente e su base volontaria, sul nostro smartphone (è compatibile sia con Apple che con il sistema Android), bisognerà attivare le notifiche ed il bluetooth: qualora si entri in contatti con un positivo - che deve, anch'esso, aver scaricato l’app - arriverà una notifica, cosiddetta “di esposizione”, che informa del rischio. 

A differenza della maggior parte delle applicazioni che usiamo giornalmente - Facebook, Instagram, Twitter - Immuni è sicura anche per quanto concerne la privacy. 

Non è richiesto, infatti, alcun tipo di dato anagrafico e neanche di attivare la geolocalizzazione: ciascun utente viene identificato solamente con un codice crittografato, e gli smartphone comunicano tramite la connessione bluetooth. 

Dal 1° giugno 2020, giorno in cui è stata lanciata sui digital stores, l’app Immuni è stata scaricata da quasi 7 milioni di persone: tante, certo, ma ancora insufficienti per rendere veramente efficace il sistema di tracciamento. 

 

@Mattia Porcu