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5 Ottobre 2020

È in arrivo il nuovo DPCM: proroga dello stato d’emergenza e mascherine obbligatorie all’aperto

Con la risalita della curva epidemica aumenta anche la preoccupazione del governo: ecco tutte le misure che adotteranno per contrastare la seconda ondata.

"Il nemico non è stato ancora sconfitto, siamo consci che non possiamo disperdere i sacrifici compiuti", così si è espresso, ieri, il presidente Conte durante le celebrazioni di San Francesco, in merito al coronavirus, che evidentemente non smette di far tremare l’Italia: anche il Sud, questa volta, pare essere più colpito rispetto alla prima ondata. 

Si prospetta, pertanto, una settimana impegnativa per il Governo. 

Oggi, lunedì 5 ottobre, è previsto il Consiglio dei Ministri per discutere le misure del nuovo DPCM, che saranno poi presentate domani in parlamento: l’obbligo della mascherina all’aperto è quasi scontato, e altrettanto è la proroga dello stato di emergenza sino al 31 gennaio 2021. Ma vi sono ancora dei nodi da sciogliere. 

L’ipotesi più discussa in queste ore è, senza dubbio, quella di “tornare indietro” alla fase 1 quando le regioni, dopo i DPCM del Governo, potevano solo adottare provvedimenti più rigorosi, ma mai deroghe rispetto alle misure nazionali: nell’esecutivo è forte la tentazione di procedere in questo senso, visto l’aggravarsi della situazione, ma non sono pochi i governatori a mettersi di traverso. 

Uno di questi è Giovanni Toti, riconfermato presidente della Liguria alle elezioni amministrative dello scorso settembre: «riterrei intollerabile togliere poteri alle Regioni all’indomani della rinnovata fiducia alla maggior parte dei governatori che hanno gestito emergenza covid. Sarebbe un vero e proprio esproprio democratico.», ha dichiarato con forza il governatore, e ha proseguito «interventi mirati di chi conosce il territorio possono essere più efficaci di misure generalizzate che deprimono l’economia con risultati modesti sul fronte dell’epidemia».

Altra restrizione al vaglio del Consiglio dei Ministri è il divieto di organizzare feste private con più di 200 invitati: sono, infatti, previsti controlli più serrati e mirati, in quanto si è rilevato che, in famiglia, i contagi stanno aumentando in maniera preoccupante. 

Divieti anche per bar, pub, e ristoranti: l’esecutivo vorrebbe anticipare l’orario di chiusura alle 23, massimo a mezzanotte; ne discuterà con le Regioni per trovare un punto in comune e, soprattutto, per non peggiorare la situazione di un settore già in grave crisi. 

 

@Mattia Porcu