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1 Ottobre 2020

BTS, da boy band a miliardari

Ecco lo strano, quanto fortunato, destino della boy band sudcoreana.

Composta da Kim Tae-hyung, Jung Ho-seok, Kim Nam-joon, Kim Seok-jin, Park Ji-min, Jeon Jung-kook e Min Yoon-gi, tutti poco più che ventenni, la band K-Pop BTS si è formata a Seul, in Corea del Sud, nel 2013. 

Dopo anni di gavetta, quest’anno sono riusciti a scalare la vetta della classifica statunitense Billboard 100 hot single con il brano “Dynamite”: sono i primi artisti sudcoreani a raggiungere un risultato simile. 

In tutti questi anni, però, non solo hanno conquistato il cuore dei propri fan, sparsi in tutto il mondo, ma hanno anche attirato l’attenzione dei mercati finanziari e degli investitori. 

Questo perché l’etichetta discografica del gruppo, la Big Hit Enternainment, ha deciso di quotarsi in borsa: e l’ha fatto con una IPO - acronimo che sta per offerta pubblica iniziale, ovverosia un'offerta al pubblico dei titoli di una società che intende quotarsi per la prima volta su un mercato regolamentato - molto conveniente (parliamo di un numero a 9 cifre), definibile in gergo “al top della forchetta di prezzo”. 

Tanto che, secondo gli analisti, la porterebbe a diventare la più grande quotazione in Borsa, degli ultimi tre anni, in Corea del Sud.

La fortuna dei sette giovani membri del gruppo sta nel fatto che, nelle scorse settimane, il fondatore dell’etichetta discografica, Bang Si-hyuk, ha ceduto loro circa 68 mila azioni: in poche parole ha messo in mano a ciascun membro una quota equivalente a 8 milioni di dollari. 

 

@Mattia Porcu