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29 Settembre 2020

Vaccino anti-Covid: a rischio oltre mezzo milione di squali

Ancora sperimentazione animale, ancora specie a rischio per i vaccini ed è il caso di quello Anti-Covid che stiamo aspettando

Il vaccino contro il coronavirus, che stiamo attendendo da mesi, dovrebbe essere pronto a breve nonostante i rallentamenti dovuti alla sperimentazione. Ultimamente, però, si fa sempre più forte la voce degli animalisti: secondo loro è a rischio la vita di mezzo milione di squali, infatti per la realizzazione dello stesso   è indispensabile un olio prodotto dal fegato degli squali:  lo squalene.

Cosa c’entrano gli squali col vaccino anti-Covid?

Gli squali - all’interno del loro fegato - producono un olio, lo squalene: si tratta di una sostanza naturale, in grado di stimolare una forte risposta del sistema immunitario.

Proprio per questa ragione, in alcuni prototipi del vaccino è presente questa sostanza: ad utilizzarlo è soprattutto la casa farmaceutica britannica GlaxoSmithKline - tra le prime aziende ad aver quasi terminato la sperimentazione sull’uomo - che ha fatto sapere di voler produrre un milione di dosi del vaccino.

Il problema, secondo gli ambientalisti di Shark Allies, sta nel fatto che per produrre la quantità necessaria di squalene, per una singola dose di vaccino, bisognerebbe uccidere 250 mila squali: ma il numero, probabilmente, sarà destinato a raddoppiare, visto e considerato che - stando a quanto dicono gli esperti - saranno necessarie due dosi di vaccino a persona.

Problema, questo degli squali, ancor più grave perché si tratta di un predatore che si riproduce poco frequentemente: il rischio che questo animale si possa estinguere è quasi assodato. 

A maggior ragione, poi, se si pensa che lo squalene non viene utilizzato solo nella produzione di vaccini: è una sostanza molto “amata”, purtroppo, per la produzione di oli per automobili e cosmetici.

E per tale scopo si stima che, ogni anni, circa 3 milioni di squali vengano uccisi: quanti se ne aggiungeranno per produrre il vaccino contro il coronavirus? 

@Mattia Porcu