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27 Settembre 2020

Lazzari e Immobile bastano e avanzano alla Lazio, Cagliari da rivedere

La Lazio vince 2-0 alla Sardegna Arena nella 2/a di campionato contro un Cagliari abbastanza deludente

Nonostante il ritorno in una Sardegna Arena riaperta, anche se molto parzialmente, al pubblico e nonostante l’entusiasmo per l’arrivo di Godin (ieri novanta minuti in panchina), il Cagliari perde 2-0 contro una Lazio apparsa obiettivamente superiore. A decidere il match le reti di Lazzari dopo quattro minuti di gioco e del solito Immobile a un quarto d’ora dalla fine.

A dire il vero, è stato ancora una volta Alessio Cragno a evitare un punteggio peggiore: il portiere rossoblù è stato bravo su Immobile e si è superato nella ripresa su una conclusione dal limite di Milinkovic-Savic. E il Cagliari? A parte l’occasione clamorosa sprecata da Simeone a inizio secondo tempo, praticamente nulla, con Strakosha che di fatto non è mai stato chiamato in causa.

Siamo a inizio campionato e di fronte c’era una Lazio rodata, che gioca a memoria e che qualitativamente è di un altro pianeta, bisogna riconoscerlo, ma ieri c’è stato un passo indietro rispetto alla partita contro il Sassuolo. I rossoblù sono apparsi in grande difficoltà sugli esterni: soprattutto Faragò, ancora adattato a terzino destro, ha sofferto contro Marusic e non è un caso se entrambe le reti biancocelesti sono nate da iniziative del serbo. Male comunque tutto l’assetto, perché la Lazio quando accelerava creava sempre pericoli, anche per vie centrali.

La sfida, poi, l’ha decisa anche lo strapotere fisico dei biancocelesti, che hanno dominato contro un Cagliari apparso troppo leggero: Marin, Sottil e lo stesso Simeone hanno faticato parecchio contro i rispettivi avversari. Servono nuovi innesti, a cominciare magari da Radja Nainggolan, e il tecnico deve riuscire a mettere i giocatori al posto giusto (oltre a Faragò, anche Joao ci è sembrato troppo fuori dal gioco). Anche perché il campionato prosegue e domenica si va a far visita ad un'Atalanta che ieri ne ha rifilati quattro al Torino. Mica bazzecole.

Francesco Cucinotta