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16 Settembre 2020

Is Fainas, l'arte dell'intreccio e la nuova collezione

Medsea & I.S.O.L.A lanciano la collezione Is Fainas, per il recupero dell'arte dell'intreccio

I manufatti di giunco, canna e olivastro realizzati dagli artigiani di San Vero Milis, già protagonisti di un laboratorio di social design all’interno del progetto Maristanis, sono in mostra nel negozio I.S.O.L.A di via Bacaredda a Cagliari. Alcuni pezzi della collezione IS FAINAS esposti ad I.S.O.L.A in via Bacaredda 176 a Cagliari. Foto © ISOLA Cagliari, 16/09/2020 - La fondazione MEDSEA, in collaborazione con I.S.O.L.A , ha finalmente la possibilità di presentare al pubblico i manufatti nati all’interno di “Is Fainas”, una delle tante iniziative promosse all’interno del progetto Maristanis, dedicato alla tutela e allo sviluppo sostenibile delle zone umide che si affacciano sul Golfo di Oristano, ecosistemi di enorme valore ambientale protetti dalla convenzione di Ramsar del 1971. “Is Fainas”, in sardo “le faccende”, ha visto il coinvolgimento di 7 artigiani di San Vero Milis, uno dei centri sardi in cui l’arte dell’intreccio ha raggiunto in passato i più alti livelli di elaborazione e diffusione.

Gli esperti dell’intreccio hanno prodotto una serie di manufatti, oggi esposti oltre che nello spazio espositivo di I.S.O.L.A, a Cagliari in via Bacaredda, anche nella “Casa RamsarMuseo dell’Intreccio di San Vero Milis, centro visite voluto e realizzato dalla fondazione MEDSEA e dall’amministrazione comunale del comune oristanese. Giunchi, canne e rami d’olivastro Ufficio Stampa MARISTANIS Giulia Eremita Tel: 3480360916 giuliaeremita@medseafoundation.org hanno preso forma, diventando cestini, nasse e fuscelle, secondo tradizione, o lampade, monili, vasi e complementi d’arredo, secondo una rivisitazione stilistica moderna. I lavori artigiani, progettati durante il periodo di lockdown e realizzati negli ultimi mesi, sono stati supervisionati dalla designer cagliaritana Roberta Morittu.

Parallelamente la fondazione MEDSEA ha proceduto alla ripiantumazione del giunco sulle sponde dello stagno di Sale ‘e Porcus. Ispirato dalle numerose iniziative promosse dall’amministrazione comunale di San Vero Milis, volte alla riscoperta degli antichi saperi e dell’arte dell’intreccio, il progetto “Is Fainas” (qui il sito del progetto) contribuisce a preservare l’integrità delle zone umide attraverso la loro valorizzazione economica sostenibile, e parallelamente garantisce nuova linfa a una tradizione artigianale messa in crisi dalla diffusione di materiali e oggetti di produzione industriale. L’intreccio sanverese è già stato protagonista di un progetto di supporto e riqualificazione. Già negli anni ’60 Ubaldo Badas ed Eugenio Tavolara si adoperarono affinché l’antico artigianato, attraverso la produzione cooperativa, rinascesse abbracciando la richiesta del mercato moderno, sempre più distante dalle esigenze domestiche e industriali. “Oggi ridare ai manufatti dell’intreccio il loro valore economico significa riprendere quel percorso interrotto. – spiega Manuela Puddu della fondazione MEDSEA, coordinatrice del progetto IS FAINAS - La rinascita dell’intreccio porterebbe spontaneamente a una rinnovata attenzione per i materiali naturali. Le zone umide sarebbero a loro volta integrate in un circuito dove artigianato, turismo e tutela ambientale convivono in perfetto equilibrio”. “Is Fainas” si propone così di legare la tutela degli ecosistemi alla tradizione che vive nell’arte millenaria dell’intreccio, di contribuire a preservare l’identità culturale delle comunità che circondano gli stagni dell’oristanese, con un passaggio di conoscenze dalle vecchie alle nuove generazioni. I manufatti della collezione “IS Fainas” sono esposti ed acquistabili nel centro I.S.O.L.A. di Via Bacaredda 176 a Cagliari.