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25 Agosto 2020

L'altra Sardegna: il progetto di Gianni Sperti con la fotografia di Simone Pilia

Ancora Sardegna, L'Altra Sardegna, quella fotografata e raccontata in questo viaggio da Gianni Sperti e Simone Pilia

Continua il progetto di Gianni Sperti e il fotografo sardo Simone Pilia, ecco una faccia della Sardegna poco turistica, ma vera, rurale, sincera. L' altra Sardegna.

"“homine solu non est bonus a nudda”
L' uomo solo non è buono a niente… Accompagnato da descrizioni ricche di poesia e verità ecco gli scatti di Simone Pilia, con Gianni Sperti come soggetto e la terra Sarda in tutto il suo splendore.   "Sono andato a scoprire la Sardegna con gli occhi di chi vuol vedere oltre, andando a cercare chi orgogliosamente porta sulle proprie spalle tradizioni millenarie ancora vive. Un percorso culturale, che sa stupire, nel quale immergersi completamente con tutti i sensi lasciandosi guidare, come parte di un gregge che segue il bastone del “buon pastore”. Grazie all'Azienda agricola Vargiu Salvatore e Trudu Nicola di Nuraminis per avermi fatto trascorrere del tempo a contatto con la natura e con gli animali. " Scrive nel primo scatto Gianni Sperti, opinionista di Uomini e donne, ex ballerino e showman

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Continuano  il racconto con immagini e didascalie Gianni e  Simone  Pilia che abbiamo avuto il piacere di sentire in diretta per raccontarci il progetto. Ed ecco Gianni Sperti posare a Silanus.

"Abbiamo attraversato la Sardegna in lungo e largo percorrendo centinaia di chilometri tra salite e tornanti. Un paesaggio diverso con una ricca vegetazione, passando dall'Ogliastra per arrivare a Silanus. La Sardegna della natura selvaggia e dei grandi monumenti di pietra, lontana dalle spiagge affollate, é un luogo suggestivo e misterioso da visitare. In lontananza intravedo questo nuraghe e decido di fermarmi. Il nuraghe rappresentava il centro della vita sociale delle tribù. La civiltà nuragica é ancora un mistero, sappiamo che si trattava di un popolo di contadini e pastori, divisi in piccole comunità, che visse nell'isola per circa 8 secoli. Loro costruirono i nuraghi. La Sardegna ne conta circa 7000. Gli studiosi ancora oggi discutono su quale fosse l'esatta funzione dei nuraghi. Le ipotesi esposte fino ad ora propendono per un uso difensivo e di controllo del territorio. Altre teorie optano per una funzione religiosa. C'è ovviamente anche un'ipotesi astronomica dovuta alla loro dislocazione sul territorio corrispondente a un preciso allineamento con le stelle: osservatori astronomici, dunque, mediante i quali scandire le stagioni e altri fenomeni astrali.
Il nuraghe della foto é il nuraghe di Santa Sabina, monotorre, realizzato con blocchi di basalto di grandi dimensioni. La struttura risale al 1600-1000 a.C."

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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 L'ultimo scatto in ordine cronologico è questo dove la natura e l'uomo si incontrano e così lo descrive Gianni:

"Tutto nasce dal mio desiderio incessante di vivere a contatto con la natura, con gli animali e di mangiare sano. Il mio obiettivo è sensibilizzare i giovani a continuare a coltivare anche la tradizione italiana, unica al mondo nei generi alimentari. Tutti cercano di imitare i nostri prodotti, la mozzarella, la pizza, gli spaghetti, le numerose varietà di formaggi ma resteranno sempre delle imparagonabili imitazioni. Qui sono ad Arborea, patria del latte sardo, l'unico latte in grado di produrre il famosissimo pecorino sardo e non solo. Agevoliamo le aziende italiane e cerchiamo di mangiare i cibi italiani che sono di gran lunga qualitativamente superiori e sani. È stata una esperienza emozionante, mungere e sentire il latte caldo. Arborea adotta costantemente buone prassi per la tutela del territorio perché è solo rispettando l'ambiente e gli animali che riesce a garantire un futuro sostenibile alle generazioni di domani."

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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