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19 Agosto 2020

Coco Chanel, la geniale stilista che ha cambiato la moda

Coco era nata povera il 19 agosto del 1883, in un ospizio dei poveri a Saumur, da Henri-Albert Chanel e Jeanne DeVolle

Rivoluzionaria, bisbetica, geniale. Gabrielle Bonheur Chanel, in arte Coco, è rimasta fedele al suo stile   e a se stessa  per tutta la vita. Lo stesso albergo per trent'anni. Tubino nero, perle e l'inimitabile tailleur per sempre nel suo guardaroba e nella sua boutique. Lei che per prima sdoganò l'abbronzatura, impose i capelli corti alla garçonne e lanciò la rivoluzione del jersey. Sempre all'avanguardia - anche nel campo dei sentimenti - visse flirt e grandi amori, ma non volle mai trascorrere la vita all'ombra di un marito. Sobrietà, raffinatezza e libertà furono le parole d'ordine con cui rivoluzionò la moda del Novecento, pensando a una donna dinamica ed emancipata che non poteva più essere schiava dei corsetti della Belle Époque. Insieme a talenti come Picasso, Cocteau, Hemingway, Fitzgerald... Coco brillava nella frenetica Parigi dei Ruggenti anni Venti, la capitale di tutte le avanguardie artistiche. Coco Chanel, all'anagrafe Gabrielle Chanel, è stata la stilista più rivoluzionaria del '900: la sua vera storia, dall'infanzia infelice al tubino nero, fino al tailleur in maglia. Era nata povera ma diventata ricca, snob al punto di non fare amicizia neanche con le sue clienti, Chanel era dura, odiava la domenica e il riposo festivo. Nel 1936 licenziò in un solo colpo 300 delle sue sarte perchè avevano osato scioperare in seguito alla richiesta del diritto di avere le ferie pagate.

Coco era nata povera il 19 agosto del 1883,  in un ospizio dei poveri a Saumur, da Henri-Albert Chanel e Jeanne DeVolle. Il padre di Gabrielle era un venditore ambulante.   In seguito alla morte della moglie, Albert prese con sé i figli per abbandonarli nuovamente.

La donna non poté occuparsi personalmente dei bambini e i due maschi, Lucien e Alphonse, vennero quindi mandati a lavorare presso un'azienda agricola. Le tre sorelline Chanel, invece, furono affidate alle suore della congregazione del Sacro Cuore, presso l'orfanotrofio di Aubazine. Nelle collezioni di Chanel si può percepire l'influenza degli anni di vita monacale. Come fa notare Karen Karbo, le suore hanno ispirato in Mademoiselle l'«amore per il bianco ed il nero» e l'«austerità»

Compiuti i 18 anni, Gabrielle è libera di andarsene da Aubazine e di cominciare, all'alba dei diciotto anni, a vivere la propria vita.
Impiegata come commessa nella bottega Maison Grampayre a Moulins, inizia a cantare e secondo la leggenda, il suo nome Coco nasce proprio da una canzone che intonava  Qui qu'a vu Coco?  Al caffè incontra  il figlio di un imprenditore tessile,  Étienne de Balsan,  e con lui va a vivere per sei anni nel suo castello   a Royallieu. L'uomo la ama e la finanzia così inizia a creare cappelli che vengono venuti  a  Parigi nel 1908 dove si trasferisce e  poi, a Deauville dove, nel '14, apre i suoi primi negozi, seguiti nel '16 da un salone di alta moda a Biarritz. La moda cambia con Chanel dai tessuti più morbidi e sportivi, dalle linee semplici e morbide. E' lei ad introdurre in eslusiva il nuovo tessuto Jersey datogli da Rodier in eslcusiva.  Gonna, pullover e cardigan diventa, così, il primo modello distintivo della moda Chanel, realizzato soprattutto in non colori come il grigio, il beige e il blu scuro oltre a, ovviamente, il binomio bianco e nero, carissimo al suo stile. Nel 1920  apre la sua prima boutique a Parigi al n.31 di Rue de Cambon.   Crea il suo primo e celebre profumo, lo Chanel N.5, una fragranza senza tempo che, ancora oggi, è considerata una delle migliori mai concepite. Successivamente, nascono altri profumi, come il N.22, il Gardenia, ispirato al fiore preferito dalla stilista che riproporrà anche nella bigiotteria, e il N.19. 
 


Le commesse indossano abiti neri  con colletto e polsini bianchi e poi arriva sempre negli anni 20  il tubino nero dalla linee più semplici possibili capace di rendere ogni donna uguale alle altre, seppur con immenso stile.  Sempre attuale il tailleur Chanel, amato dalle donne di tutto il mondo: in gabardine, tweed e, ovviamente, in jersey, una creazione sempre uguale a se stessa per la ricerca del taglio e l'accuratezza delle cuciture, ma non per i tessuti, sempre diversi, sempre al passo coi tempi. Negli  anni '30, la nascita della Chanel 2.55, ovvero la borsa più copiata al mondo dal giorno in cui è stata creata.
 

Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Chanel è costretta a ritirarsi dalle scene della moda, ma solo per un po'. Perché il suo ritorno, nel '54, la vede vincente ancora una volta. Nella sua nuova collezione N.5 fa sfilare il tailleur in maglia, quello che verrà indossato moltissime donne al mondo, dalle più famose alle meno note. Tra loro anche Jackie Kennedy che, nel giorno dell'assasinio del marito JFK, indossava proprio un tailleur Chanel in maglia di un acceso punto di rosa: così, l'alta moda si è intrecciata con uno degli avvenimenti più drammatici del Novecento. 

È il 10 gennaio 1971 quando, nella sua suite all'Hôtel Ritz di Parigi, Gabrielle Coco Chanel si spegne all'età di 87 anni.