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14 Agosto 2020

Bob Sinclar contro le misure anticovid: «La gente vuole divertirsi»

Il celebre dj francese dopo le polemiche sul suo tour in Italia: «Non puoi chie dere a chi ama ballare di mantenere la distanza dagli amici».

Nessun distanziamento e niente mascherina, il dj e produttore francese tra i più famosi del pianeta, Bob Sinclar fa scoppiare una bomba mediatica esprimendo il suo pensiero sul distanziamento sociale.  Nessuna distanza e niente mascherina: «Come puoi chiedere a chi ama ballare di mantenersi a una certa distanza dagli amici?». Bob Sinclar risponde così alle polemiche sugli assembramenti dopo il polverone nato dalla pubblicazione di alcune immagini del suo tour in giro per l’Italia. Nelle foto e nei video, si vede il dj francese impegnato a fare musica in consolle: sotto di lui, una folla senza mascherina, tutt’altro che preoccupata di rispettare le misure anti-contagio da Coronavirus.

«Quella del clubbing è una comunità planetaria che è unita dall’amore per la musica. Il distanziamento sociale è l’opposto di quello che significa stare insieme. La regola è “goditi l’attimo”. Non ho un consiglio migliore», dice il dj Bob Sinclar in un’intervista rilasciata oggi, 13 agosto, a La Repubblica. L’idea che il settore possa sospendere la propria attività per via della pandemia, per Sinclar, è fuori discussione. «L’intera economia dell’industria dell’intrattenimento è in pericolo. Un sacco di gente vive lavorando in questo mondo: artisti, tecnici, baristi. Come possono vivere senza lavorare? Chiudere le discoteche per l’inverno sarà un disastro non solo per l’economia, ma per lo stile di vita di tutti», dice.

A rischio, secondo il dj, sarebbe anche il benessere dei cittadini: «Il nostro umore è al minimo, non è il momento giusto per togliere alla gente la libertà di ballare». Sinclar definisce quelli del lockdown «mesi durissimi» e, sostiene, proprio per questo motivo la gente ha bisogno di divertirsi. «Sono serate bellissime, abbiamo limiti sul numero delle persone e molti controlli, ma la voglia di ballare della gente non viene mai meno».