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6 Agosto 2020

Domenico Modugno moriva 26 anni fa, era il 6 agosto del 1994

Una bandiera italiana che con la sua musica ha raggiunto ogni angolo del mondo, 26 anni fa moriva Domenico Modugno

Puoi avere  dieci, trenta, cinquanta o ottant'anni,   ma sicuramente almeno una volta hai cantato o sentito "Volare" la mitica canzone di Domenico Modugno. Una bandiera italiana che con la sua musica ha raggiunto ogni angolo del mondo.  Domenico Modugno, Mimì ha inciso più di 230 canzoni, interpretato 38 film per il cinema e 7 per la televisione, recitato in 13 spettacoli teatrali, condotto alcuni programmi televisivi e vinto quattro Festival di Sanremo. Il primo nel 1958 con un brano intitolato "Volare, Nel blu dipinto di blu". Così Mimmo ma per tutti Mimì p diventò per il mondo Mister Volare.   Nacque a Polignano a Mare, in provincia di Bari, il 9 gennaio 1928.  Nel 1935 si trasferì per motivi di lavoro del padre a San Pietro Vernotico, in provincia di  Brindisi. Fu qui che imparò il dialetto sanpietrano, derivante dal salentino che, che fa parte dei dialetti estremo-meridionali d’Italia, insieme al calabrese e al siciliano. Imparò a suonare prima la chitarra, poi la fisarmonica durante l’adolescenza, e nel 1945 scrisse le sue prime canzoni, mai incise. Si trasferì due anni dopo, all’insaputa del padre, a Torino per cercare fortuna. Dopo la leva militare tornò a casa, nel 1949, si fece crescere i baffi e iniziò a esibirsi come suonatore di fisarmonica alle serenate.

Sul finire degli anni Quaranta si trasferì a Roma e iniziò una carriera da attore, senza peraltro smettere di esibirsi in alcuni locali. Passò quindi nei primi anni Cinquanta a lavorare in radio, grazie anche al successo di una sua canzone in dialetto salentino, che venne però scambiato per siciliano. Fu così che nacque la leggenda di una sua provenienza sicula, peraltro non smentita in questi anni da Mimì.  Sul finire del 1953 ottenne il suo primo conratto discografico e iniziò a registrare canzoni folk in salentino e siciliano. Il suo primo LP uscì invece nel 1955 con il titolo I successi di Domenico Modugno I, seguito poco dopo dal II. Con il passaggio alla Fonit Cetra l’anno dopo riuscì a esordire come autore a Sanremo con il brano Musetto, presentato da Gianni Marzocchi. Il suo nome iniziò a circolare nel periodo e a diventare discretamente importante, e intanto Domenico passò dallo scrivere in salentino al napoletano prima, poi anche all’italiano. Come cantautore fece il suo esordio a Sanremo nel 1958 con Nel blu dipinto di blu, insieme a Johnny Dorelli. Il brano, il cui testo vantava la firma anche di Franco Migliacci, fu un’autentica rivoluzione.

Nessuna canzone prima di questa e nessun’altra dopo avrà un impatto così forte sulla musica italiana. Per la prima volta, infatti, si ruppero gli schemi classici della melodia amorosa, con buona pace degli interessi delle case discografiche di allora. Ma a decretarne il successo fu anche l’arrangiamento straordinario, firmato Alberto Semprini, e l’interpretazione attoriale di Modugno, con la celebre apertura liberatoria delle braccia durante il ritornello. Per comprendere l’impatto di questo brano, basti pensare che non solo arrivò terzo all’Eurovision Song Contest, ma si aggiudicò ben tre Grammy (Disco dell’anno, Canzone dell’anno e Miglior interprete), e rimase primo nella classifica americana per tredici settimane consecutive.

Il 12 giugno 1984 fu colpito da un ictus mentre era negli studi di registrazione di Canale 5 per una trasmissione televisiva. Accanito fumatore da oltre trent’anni, diede la colpa per questo malore alle cinquanta sigarette giornaliere, che di certo non aiutavano la sua salute. Il medico di servizio però non si rese conto di quanto fossero gravi le sue condizioni e gli consigliò di prendere un’aspirina e tornare a casa. Nella notte, la sua situazione peggiorò, e venne ricoverato al San Raffaele di Milano. Nonostante numerose cure anche in altre cliniche, rimase paralizzato da un lato del corpo. Una situazione che gli causò difficoltà nel parlare e che lo costrinse ad abbandonare l’attività artistica per qualche tempo. Negli ultimi anni di vita, tenne un ultimo grande concerto, il 26 agosto 1993, a Polignano, per riconciliarsi con la sua città. Nell’occasione chiese scusa per aver finto di essere siciliano, ma dichiarò: “Per la fame avrei detto pure di essere giapponese“. Nello stesso anno incise la sua ultima canzone, Delfini (Sai che c’è), insieme al figlio Massimo. Morì il 6 agosto 1994 a Lampedusa per un infarto cardiaco, all’età di 66 anni. Venne seppellito al Cimitero Flaminio di Roma, dove ancora oggi si trova la sua tomba. 

A Rendere omaggio a Domenico Modugno tanti artisti che hanno reinterpretato i suoi successi come i Negramaro con "Meraviglioso" o la mini serie sulla Rai interpretata da Beppe Fiorello, Miniserie  "Volare - La grande storia di Domenico Modugno" e tanti altri