Rafiki aveva 25 anni. Era uno dei più noti gorilla di montagna dell'Uganda. Era il 13 giugno quando la notizia dell' uccisione di Rafiki faceva il giro del mondo. Il Re era stato ucciso dai bracconieri  e la   polizia aveva arrestato quattro persone che, in base a una legge sulla protezione della fauna selvatica approvata lo scorso anno, colpevoli di aver ucciso un esemplare di una specie in via di estinzione hanno rischiato l' ergastolo. Oggi arriva la sentenza e il bracconiere che ha ucciso Rafiki dovrà scontare 11 anni di prigione. 

Il Gorilla, era stato trovato morto nel Parco nazionale di Bwindi.

Felix Byamukama, il cacciatore autore dell’uccisione, ha confessato di essere entrato illegalmente nella riserva protetta e di aver abbattuto il gorilla, oltre ad un’antilope e un maialino. Secondo l’Uganda Wildlife Authority (UWA), Byamukama ha  detto poi di aver ucciso Rafiki per autodifesa perché il gorilla stava attaccando lui e altri tre uomini che stavano cacciando nel parco. Ma la versione non è apparsa credibile.

Il giudice Julius Borere  poteva dare l' ergastolo all' uomo che invece dovrà scontare 11 anni solo perchè  non è stato processato da un tribunale speciale per i crimini contro la fauna selvatica. Gli altri tre cacciatori hanno negato le accuse e sono in attesa di processo.

I gorilla di montagna sono purtroppo in via di estinzione, rimangono poco più di 1.000 esemplari.  Rafiki era il capo di un gruppo di 17 gorilla di montagna abituati al contatto umano. Grazie alla loro familiarità con gli umani, i gorilla di montagna del Parco nazionale di Bwindi attirano molti turisti, e Rafiki era molto amato e rispettato. Peccato che poi purtroppo c'è chi si diverte ancora ad uccidere per puro divertimento gli animali