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24 Luglio 2020

Luoghi del cuore Fai, villa regista Antonioni più votata

A oggi il luogo in Sardegna al primo posto della classifica provvisoria "i luoghi del FAI" in Sardegna è la villa Antonioni

I LUOGHI DEL CUORE

IL FAI E INTESA SANPAOLO PER IL FUTURO DELLA BELLEZZA ITALIANA

In SARDEGNA il luogo più votato nella classifica provvisoria è la

Villa per Michelangelo Antonioni a Costa Paradiso (SS)

Si può votare fino al 15 dicembre 2020

La classifica nazionale provvisoria – consultabile sul sito www.iluoghidelcuore.it - è guidata dal Castello di Sammezzano a Reggello (FI), capolavoro di arte eclettica in stile orientalista, già vincitore nel 2016 dell’ottava edizione de “I Luoghi del Cuore”, ma che si trova ancora in uno stato di stallo a causa della sua complicata situazione proprietaria e che per tale motivo viene nuovamente votato. Segue il Ponte dell’acquedotto a Gravina in Puglia (BA), un manufatto eccezionale, con la sua struttura ad archi lunga 90 metri e alta 37, che collega le due sponde del torrente che dà il nome al paese. Terza, dopo aver dominato la classifica per tutto il primo mese, la città di Bergamo, simbolo dell’epidemia di coronavirus e del valore di coesione sociale e civile sempre sotteso al censimento.

A oggi il luogo in Sardegna al primo posto della classifica provvisoria (classifica provvisoria completa su www.iluoghidelcuore.it) è la Villa per Michelangelo Antonioni a Costa Paradiso, Luras (SS), un edificio tanto suggestivo quanto rilevante per la storia dell’architettura contemporanea, lasciata in uno stato di completo abbandono. Nel 1964, durante le riprese di “Deserto Rosso” sull’isola di Budelli, Antonioni conobbe l’imprenditore che stava acquistando dei terreni sul mare per il progetto turistico di Costa Paradiso, in Gallura. Innamoratosi del luogo, decise di farvi costruire una villa, il cui progetto venne commissionato all’architetto Dante Bini, che la compagna Monica Vitti aveva conosciuto a Cortina d’Ampezzo. L’architetto aveva negli stessi anni brevettato la binishell, un ingegnoso sistema per realizzare semisfere in cemento armato sollevando e gonfiando con la sola pressione dell’aria materiali posati a terra. Antonioni e la Vitti si appassionarono all’idea e nel 1970-71 sorse così “La Cupola”, perfettamente integrata nell’ambiente naturale. Frequentata da attori e registi all’epoca dell’amore tra Antonioni e la Vitti, vincolata dal 2015 come Bene di valenza storico-artistica dal Ministero per i Beni Culturali e il Turismo e celebrata su riviste come Domus e da architetti del calibro di Rem Koolhas, la villa, di proprietà degli eredi del regista, si trova oggi in un desolante stato di abbandono, esposta al degrado, ai furti e agli atti vandalici. Il comitato “La Cupola di Dante Bini per Michelangelo Antonioni”, composto da un gruppo di architetti, ne auspica il recupero e la valorizzazione.