Era il 23 luglio del 2011 quando moriva Amy Winehouse. La sua ultima notte davanti al Pc a guardare e ascoltare le sue canzoni su Youtube. Beveva Vodka, Emy così tanta che fu questo ad ucciderla secondo il rapporto dell' autopsia.
Andrew Morris, che faceva la scorta ad Amy e diceva di avere con lei un rapporto da "fratello e sorella", ha raccontato al giudice che quella sera lui e la cantante erano soli in casa, nell'abitazione di lei a Londra. L'uomo ordinò una cena da asporto in ristorante indiano del quartiere e Amy andò a mangiarsela da sola nella sua stanza. "Sembrava la stessa di sempre, non si comportava in modo diverso dal solito", affermò il suo bodyguard che la trovò morta la mattina. Amy Whinehouse non beveva da tempo e non si drogava più ma proprio qualche giorno prima di morire aveva ripreso la bottiglia in mano, quella bottiglia che la portò alla morte a soli 27 anni.
Entra a far parte quindi del Club 27 la fragile Amy Winehouse. Leggenda nata dall’idea che sui musicisti più talentuosi penda una specie di maledizione che se li porta via a 27 anni nasce intorno agli anni ’70. Nel 1969 morì Brian Jones, tra i fondatori dei Rolling Stones. L’anno successivo lo seguono Alan “Blind Owl” Wilson, Jimi Hendrix e Janis Joplin; Jim Morrison muore nel 1971. Questo raggruppamento di tragiche morti è probabilmente quello che diede origine alla leggenda. L' ultima stella è lei l'inglese Amy Winehouse . Una stella che a nove anni dalla morte è nella Walk Of Fame di Londra. Il riconoscimento è arrivato con una cerimonia solenne a cui hanno partecipato i genitori e volti noti dell’industria musicale.
La famiglia di Amy Winehouse ha potuto inorgoglirsi vedendo una stella dedicata alla figlia sulla Music Walk Of Fame di Camden. La stella è stata inserita tra quella dei Madness e quella degli degli Who.
La vita e gli amori di Amy: Ascolta il programma dedicato ad Amy Winehouse a Radio Sintony