Today is the day, oggi è il giorno che in tantissimi speravano non sarebbe mai arrivato. E, invece, eccolo qua il Tax day.
Oggi, 20 luglio 2020, è giunto il momento di pagare i versamenti di giugno, già prorogati a luglio a causa del Covid. E nel giorno in cui si verseranno le tasse, ancora una volta il parlamento si divide. Da un lato l’opposizione guidata dall’onorevole Matteo Salvini, in perenne campagna elettorale, dall’altro la maggioranza che lavora ormai da mesi nel disperato tentativo di trovare le misure più idonee per contrastare la crisi innescata dall’emergenza del Coronavirus.
Infatti, come spiegato dal viceministro dell’economia Antonio Misiani in un post su Facebook: “Spostare anche i versamenti di giugno a settembre creerebbe un grande ingorgo fiscale, in un periodo nel quale tra l'altro i dati puntuali dei versamenti sono necessari per la stesura dei documenti di programmazione economica e finanziaria del governo”. Un’ipotesi confermata del Tesoro, secondo cui con un rinvio si sarebbe rischiato un “grande ingorgo fiscale" a settembre.
Ma il primo uomo della Lega non la pensa allo stesso modo e, aggrappandosi alle dichiarazioni di Confcommercio, denuncia il governo e le sue decisioni che rischierebbero di mettere in ginocchio le imprese già mutilate dalla crisi di liquidità generata dal Covid-19.
"Strumentalizzare politicamente la questione dei versamenti dovuti il 20 luglio e fare passare il governo come nemico dei contribuenti è assurdo, se pensiamo a quanto è stato deciso in questi mesi” questa la risposta di Misiani che difende a spadatratta il governo e gli investimenti del Decreto Rilancio (ben 55 miliardi di euro). Infatti, come chiarito dallo stesso ministro nel post intitolato “Sei punti per fare chiarezza sul tema della proroga dei versamenti”, i versamenti del 30 giugno sono stati regolarmente effettuati dai contribuenti che non beneficiano del regime forfettario e non sono soggetti agli Isa. Per Isa e forfettari, per venire incontro alle richieste soprattutto dei piccoli studi professionali, il governo è già intervenuto posticipando la scadenza del 30 giugno al 20 luglio, oppure al 20 agosto con una maggiorazione dello 0,4%. “Questo dicono i dati”.
Un famoso detto di origine aristotelica affermava che la verità sta ne mezzo ma forse, in questo grave momento di crisi sanitaria ed economica, più che slogan e attacchi politici, servirebbero soluzioni concrete.
@Grazia Enerina Pisano