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20 Luglio 2020

Era il 20 luglio 1969 e l'uomo toccò la Luna

51 anni fa la superpotenza americana conquistò la Luna

“È il 20 luglio del '69, sì sono fuori, sì, sì, sto sulla Luna” canta Achille Lauro ma le canzoni dedicate a questo eccezionale evento sono tante, tantissime. Da “E la Luna bussò” di Loredana Bertè a “Moonlight Mile” dei Rolling Stone, da “Vengo dalla Luna” di Caparezza a “Moon head” dei Pink Floyd, in tantissimi hanno cantato il magico evento di 51 anni fa che ha cambiato definitivamente la storia: lo sbarco dell’uomo sulla Luna. Un'impresa incredibile che fece la storia: un viaggio lungo 4 giorni che si concluse con l’arrivo sulla Luna il 20 luglio 1969.

“Un piccolo passo per uomo, un gigantesco balzo per l’umanità” così Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11, commentò lo storico allunaggio. Fu proprio lui a toccare per primo il suolo lunare, alle ore 4.56 italiane di quella domenica di piena estate. Dopo di lui, il compagno Edwin Aldrin e Michael Collins, il terzo astronauta della missione.

Quella è una delle tante date diventate cesura, spartiacque della storia, tra un prima e un dopo: quella palla bianca fissa nel cielo di ogni notte finalmente diventava reale, come un sogno che si avvera. La superpotenza americana, dopo la crisi della Seconda Guerra Mondiale e in pieno boom economico, conquistò la Luna in un’impresa incredibile.

Dopo essere entrata nell’orbita lunare, la notte del 20 luglio la navicella Eagle cominciò la propria discesa verso la superficie, completata alle 22.17 italiane. Sebbene stremati dal viaggio, euforici e pieni di energie, gli astronauti chiesero di anticipare le operazioni di fuoriuscita dal veicolo e così all’alba del 21 luglio ecco la discesa sulla superficie del satellite. “Una magnifica desolazione”, queste le parole dell’astronauta Aldrin. Crateri bianchi, deserto e immane silenzio: questo lo scenario davanti agli occhi di alcuni degli uomini più fortunati del pianeta. Scene che noi comuni mortali siamo stati abituati a vedere sempre e solo nei film.

In piena Guerra Fredda, l’arrivo sulla Luna dell’Apollo 11 rappresentò la conferma della supremazia americana sull’URSS, in una corsa allo spazio. Mentre i riflettori del mondo illuminavano la guerra del Vietnam, rivelatasi poi una vera e propria carneficina, ecco che lo sbarco sulla Luna permise di tirare un sospiro di sollievo, come se una porta di un avvenire migliore si aprisse: un mondo diverso senza guerre e sofferenze, da cui ricominciare.

Tornati in patria il 24 luglio, i tre astronauti furono accolti da eroi, ricevendo le più importanti onorificenze. A poco più di 50 anni da quel 20 luglio 1969, dalla morte di Armstrong nel 2012, il trio è stato separato ma Michael Collins e Buzz Aldrin si  preparano ancora oggi ai festeggiamenti di quella che fu la giornata più importante della loro vita e dell’intera umanità.

L’immagine della bandiera americana che indisturbata sventola sulla Luna in un periodo di grande tensione internazionale è ormai nota a tutti. Ma secondo alcuni le missioni del programma Apollo non avrebbero realmente trasportato gli astronauti sulla Luna: le prove degli allunaggi sarebbero state così falsificate dalla NASA, con la collaborazione del governo degli Stati Uniti, in un'azione contro la superpotenza sovietica in piena Guerra fredda. Le foto degli astronauti in bilico sulla superficie terrestre, accompagnati dalla bandiera a stelle e righe, si rivelerebbero così frutto di effetti speciali. Una teoria complottista come tante altre al mondo che, però, ebbe un gran seguito tra i cittadini di tutto il mondo, alimentando i dubbi di circa il 6% degli americani.

Sebbene il consenso scientifico abbia confermato e dimostrato con prove indipendenti l’arrivo sul satellite, ancora oggi resta una grande domanda: l’uomo è davvero sbarcato sulla luna?

@Grazia Enerina Pisano