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12 Luglio 2020

Coronavirus: l'Oms ha registrato un nuovo picco di contagi nel mondo

Allarme tra gli adolescenti: non rispettano il distanziamento e si rischia il contagio nelle famiglie

 L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha registrato un nuovo record di contagi da coronavirus: sono 230.370 i malati confermati nelle ultime 24 ore in tutto il mondo, che segnano così un nuovo picco della pandemia.

L’ultimo primato era stato registrato venerdì 10 luglio, quando i casi in una giornata erano aumentati di 228.102 unità.

L’incremento più critico è avvenuto ancora negli Stati Uniti, paese in assoluto più colpito dalla pandemia, e poi in Brasile, India e Sudafrica.

Secondo l'ultimo bollettino sanitario aggiornato dell'Oms, in tutto il mondo i casi sono 12.552.765, mentre le vittime sono 561.617.

I contagi tra gli under 18 sono passati dal 2% al 9,43% in un mese

Allarme coronavirus, ma questa volta riguarda soprattutto (e sempre di più) i più giovani. L’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma ha reso noto come i contagi tra gli under 18 siano quintuplicati nell’ultimo mese in Italia, passando dal 2% al 9,43%.

Complice il ritorno della movida e degli assembramenti in strada e un utilizzo scarso dei dispositivi di protezione individuale, oggi l’infezione colpisce soprattutto gli adolescenti, tanto che l’età media dei malati è scesa dai 61 anni registrata ad inizio pandemia a 47 anni.

Ma non solo nel nostro Paese. Anche a Seoul infatti i giovani rappresentano il 75% di tutti i positivi.

“L’abbassamento dell’età nei nuovi positivi è evidente” ha affermato Francesco Vaia, direttore scientifico dello Spallanzani, intervistato da Il Messaggero. “Da un lato ci preserva da un incremento di casi gravi, dall’altro deve essere un campanello per invitare tutti a maggiore prudenza”.

“Ai giovani, in particolare, dobbiamo chiedere maggiore attenzione”, ha continuato, “perché per loro le conseguenze sono meno gravi, ma se il virus continua a circolare rischia di raggiungere le persone più fragili. Dovremo fare attenzione ai mesi invernali, quando torneremo nei locali chiusi”.