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9 Luglio 2020

Russia, il gelato Arcobaleno accusato di "propaganda omosessuale"

La Chistaya Liniya, società produttrice del gelato incriminato, ha negato qualsiasi affinità alla comunità Lgbtq+,

Certo che nel 2020 sentire che un gelato viene accusato di "propaganda di valori omossessuali" sembra surreale. Subito verrebbe da pensare che si tratti di una Fake News ma purtroppo così non è. A puntare il dito sul gelato Rainbow Ia  filo-putiniana Ekaterina Lakhova, membro del Consiglio Generale del partito Russia Unita, "l'azienda che commercia questo gelato color arcobaleno potrebbe voler avvicinare i giovani alla bandiera simbolo della comunità Lgbtq+. In un’altra intervista, Lakhova è arrivata a paragonare la bandiera arcobaleno a quella nazista.

Il Presidente russo  Vladimir Putin,  in merito alla questione si è così espresso: "se ci sono ragioni per credere che questa sia propaganda per valori non tradizionali, allora dovrà essere gestita, ma non in modo aggressivo".

La Chistaya Liniya, società produttrice del gelato incriminato, ha negato qualsiasi affinità alla comunità Lgbtq+, precisando che l'azienda "sostiene il suo Presidente e la famiglia tradizionale. Crediamo che l’arcobaleno sia la luce del sole dopo la pioggia, non la bandiera della comunità omosessuale". 

Insomma qua si prendono le distanze a partire dai produttori anche perchè sempre in questo anno 2020 c' è una libertà di parola che non vale in tutto il mondo infatti in Russia, la propaganda a faore della comunità gay è ad oggi un reato che viene sanzionato con  multe che arrivano fino a 500.000 rubli. La legge del 2013 vieta qualsiasi rappresentazione positiva di qualsivoglia argomento Lgbtq+ attraverso mezzi accessibili ai minori. Inoltre, nel referendum costituzionale indetto da Putin nelle scorse settimane, vi era una clausola per definire il matrimonio come "atto possibile unicamente tra un uomo e una donna".