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7 Luglio 2020

Twitter cambia le parole che risultano discriminanti

Il social Twitter e i suoi ingegneri sono al lavoro per cambiare le parole che risultano offensive e discriminanti del linguaggio tecnico

Rivoluzione Twitter sul linguaggio dei programmatori  che elimineranno ogni possibile riferimento alle discriminazioni.
Particolare attenzione alla scelta delle parole per far passare corretti messaggi e concetti.

In  un momento storico particolare successivo all’omicidio negli Usa del 46enne afroamericano George  Floyd – soffocato da un agente della polizia di Minneapolis lo scorso 25 maggio – e la conseguente ondata di proteste contro il razzismo che ne sono scatuite, Twitter ha deciso di abbandonare vocaboli tradizionalmente legati all’informatica quali “slave” (schiavo), “master” (padrone) e “blacklist” (lista nera).

Termini che sono entrati nei codici di programmazione diversi lustri fa, e ora da abbandonare per sostituirli con altri maggiormente “inclusivi”.

Il problema, secondo molti addetti ai lavori, è che per portare a compimento l’ennesimo progetto “visionario” di Twitter, oltre a diversi milioni di dollari, serviranno mesi di duro lavoro.

La premessa, necessaria, è che nel vocabolario dei programmatori il termine “padrone” fa riferimento alla parte principale del codice, che “comanda” appunto gli “schiavi” (o repliche) secondari, mentre “blacklist” viene usato per quanto viene vietato in automatico, dai numeri di telefono a siti Internet.

 Twitter prende le distante dal linguaggio e a dare la notizia proprio tramite i cinguettii degli ingegneri che hanno elencato tutte le parole incirminate