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25 Giugno 2020

Mini vacanze per la metà delle famiglie con figli nei centri estivi o con la tata

Yoopies - piattaforma internazionale di incontro fra domanda e offerta di assistenza all’infanzia e servizi alla famiglia

Yoopies​, la piattaforma internazionale di domanda e offerta di servizi alla persona, ha chiesto alla sua   comunità di genitori come affronteranno questa stagione estiva nella cosiddetta Fase 3. Se le evidenti difficoltà economiche e logistiche permettono a circa la metà degli intervistati di fare solo mini vacanze  di qualche giorno, le famiglie con bambini devono fare i conti con la necessità dei piccoli di stare all’aria  aperta, di impegnare le proprie energie e riappropriarsi di una forma di socialità.  
 
Brevi vacanze a causa del lavoro perso  Dopo il periodo di lockdown le famiglie italiane hanno bisogno di recuperare il lavoro perduto; chi ha   esaurito le ferie durante il confinamento, chi deve far ripartire un’attività in proprio dopo la considerevole perdita di entrate data dalla crisi.   I dati dello studio Yoopies mostrano che nel 55% dei nuclei familiari almeno un genitore questa estate  lavorerà sul suo abituale luogo di lavoro; nel 22% almeno un genitore continuerà a stare a casa in ​smart  working, poiché alcune aziende hanno deciso di rimandare il rientro dei dipendenti per adattare e allestire gli spazi di lavoro secondo le nuove misure di protezione. Nel 23% delle famiglie almeno un   genitore non lavorerà (cassa integrazione, disoccupazione, interruzione temporanea) potendosi occupare  dei figli e, dove possibile, portarli in luoghi di villeggiatura.   Abbiamo chiesto ai genitori è stato chiesto se hanno intenzione di andare in vacanza con i loro figli. Quasi  la metà, ​il 48% dichiara di essersi organizzato per andare in vacanza per un periodo di tempo limitato,  da qualche giorno a massimo due settimane,mentre il 26% si sposterà dal suo domicilio abituale per un  lungo periodo, circa un mese. ​Il 17% delle famiglie intervistate rimarrà a casa, impossibilitati ad  allontanarsi anche solo per qualche giorno a causa degli impegni lavorativi e solo il 9%rimarrà a casa  evitando viaggi e vacanze per il rischio di contagio, sottolineando il fatto che la prima limitazione alle  vacanze è di natura professionale ed economica, piuttosto che di timore per il virus. “Causa lavoro mio marito, non possiamo stare via più di una settimana”  

 “Lavoro nel settore turistico non so ancora come andrà l’estate, faremo qualche giorno di vacanza non di più”    “Se andremo via sarà solo per qualche giorno, causa poco lavoro maturato in questi 3 mes​i”    “Non ci muoveremo molto, troppa incertezza su situazione spiaggia, hotel....e poi rischio di esserci situazioni poco  gradevoli (tutti distanti, mascherine...)”   Attività negli spazi all’aperto urbani  Sulla ripresa della vita sociale dei bimbi, le opinioni e le scelte dei genitori intervistati sembrano dividersi: il   62% indica che i loro figli hanno ricominciato a frequentare gli amici,specificando, però, che l’incontro  avviene all’aria aperta e con pochi bambini. Un considerevole 38% dei genitori intervistati dichiara invece  di non aver ancora organizzato incontri con gli amici dei figli, non sentendosi completamente al sicuro dal  rischio di contagio e preferendo quindi limitare le interazioni ai soli parenti (zii, cugini e nonni).   

Centri estivi, un'opzione praticabile?  Con l’avvio della cosiddetta Fasa 3, i centri estivi hanno potuto aprire le loro porte e offrire ai bambini   svariate attività ricreative e sportive, a condizione di mettere in pratica le dovute misure di igiene e di  sicurezza. Questa soluzione non solo permette ai piccoli di divertirsi, stare all’aperto o in mezzo alla natura   e  giocare con i loro amici, ma permette anche ai genitori concentrarsi sul lavoro.    Il 43% dei genitori intervistati pensa di mandare i figli ad un centro estivo, ​i​l 25% non lo farà per   evitare qualsiasi rischio di contagio, mentre l’11% non lo farà poiché ritiene che i bambini non godrebbero a pieno delle attività a causa delle numerose limitazioni​. Il mentre il 21% è ancora indeciso.      Nella scelta del centro estivo di quest'anno, vediamo come la valutazione delle condizioni legate al timore del  contagio ​si impone su fattori come il costo del centro  estivo o l’offerta educativa/ricreativa.  Ampiezza dello spazio all'aperto, protocollo per il   rispetto dei gesti barriera contro il Covid19 e numero di bambini accolti ​sono le variabili fondamentali che  permettono ai genitori di prendere una decisione.    Il 33% dei genitori intervistati dichiara che quest'estate farà appello ai servizi di una tata a domicilio per poter  continuare a lavorare.             
 
Studio condotto il 15 giugno 2020 su un campione di 380 genitori  L'infografica con i risultati completi del sondaggio può essere consultata in questo link