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21 Giugno 2020

Debutto amaro per Zenga, Cagliari sconfitto a Verona

Nonostante la lunga pausa la musica non è cambiata: il Cagliari ha perso anche a Verona nel recupero della 26/a giornata di Serie A.

Nonostante la lunga pausa la musica non è cambiata: il Cagliari ha perso anche a Verona nel recupero della 26/a giornata di Serie A. A decidere la contesa la doppietta dell’attaccante scaligero Di Carmine a inizio gara; inutile e illusoria la rete del 2-1 di Simeone a fine primo tempo. Veneti sempre più lanciati verso la zona Europa (sono settimi a un solo punto dal Napoli), rossoblù alla ricerca di un’identità perduta e di una vittoria che manca ormai da troppo tempo.

 

Da Maran a Zenga poca differenza, almeno per ora. Il Cagliari non c’è, non ha una sua identità di gioco, sembra indietro rispetto all’avversario e va in affanno più volte nel primo tempo, specialmente prima dell’espulsione comminata al gialloblù Borini. L’uno-due targato Di Carmine (meraviglioso il secondo gol) mette in luce tutti i difetti dei sardi: disattenti e molli, sovrastati sul piano atletico e dell’aggressività. E non valga la scusa della ripresa dopo tre mesi e mezzo, perché l'Hellas correva e aggrediva come se niente fosse. 

 

Decisamente meglio dopo l’espulsione scaligera, col Verona che ha dovuto abbassare il baricentro per difendere il doppio vantaggio e col Cagliari che ha preso confidenza. A due minuti dall’intervallo il gol della speranza: lancio dalle retrovie, sponda di testa di Pellegrini e girata di sinistro del Cholito a battere Silvestri. 

 

La ripresa però è stata meno scoppiettante del previsto, grazie soprattutto alla capacità del Verona di chiudere gli spazi, nonostante l’inferiorità numerica. Poi l’ingenuità di Cigarini, che da ammonito è entrato in ritardo su Amrabat, rimediando il secondo giallo, ha spento la foga rossoblù e ha reso ancora più saldo il vantaggio dei padroni di casa.

 

Martedì altra trasferta in casa di una SPAL alla disperata ricerca di punti salvezza. Ci aspettiamo che la squadra ritrovi un moto d’orgoglio, un segno di vita dopo mesi di vuoto. In poche parole confidiamo di rivedere sprazzi di vero Cagliari, per non finire risucchiati in un finale di campionato molto più simile a una lunga agonia.

 

Francesco Cucinotta