Durante il lockdown la natura si e' ripresa i suoi spazi in tante città del mondo: abbiamo visto fenicotteri in giro indistrurbati per le città sarde, pesci nuotare nelle acque limpide della laguna di Venezia, anatre in giro per il centro di Parigi, capre per i parchi Gallesi e cosi' via. Immaginate se il lockdown, anziché una cinquantina di giorni, durasse due, tre anni, dieci anni.
Come sarebbero le nostre città? Come sarebbe la natura che ci circonda? Secondo Chris Morin - Eitner bellissime! L' artista francese ci fa sognare con un progetto dal titolo ‘Once upon a time tomorrow’ (C’era una volta domani), dove le capitali mondiali si sposano e si fondono con la natura. Roma, Parigi, Atene, Londra, Singapore, Shanghai, New York, Los Angeles: l’artista ha immaginato gli scorci iconici di ogni città dopo un lungo periodo di assenza degli esseri umani.
Lo spunto per questo progetto, racconta Morin-Eitner, è venuto durante una visita ai templi di Angokor, in Cambogia: “Sono rimasto affascinato da come la natura avesse reclamato il proprio spazio”. I templi khmer sono infatti non solo immersi ma letteralmente ‘fusi’ con la vegetazione, tra radici, tronchi, rami, liane che si intrecciano scenograficamente a mattoni, bassorilievi, statue. “All’epoca del loro massimo splendore gli edifici di Angkor dovevano essere l’equivalente dei grattacieli e delle strutture super moderne di oggi”, pondera l’artista.
Il Covid-19 ha reso cosciente l' uomo del danno che sta facendo contro la natura : “I palazzi dove hanno sedi le multinazionali oggi sono l’affermazione della dominazione dell’uomo sulla natura, riflettono il nostro bisogno di dominarla, con le nostre forme ultra-codificate, controllate... Angokor è sublime, poetica, mi sono chiesto quindi come sarebbero tra alcuni anni le varie Dubai, Shanghai, New York e Parigi se avvenisse lo stesso processo. Ora sono al massimo dello splendore, ma se un giorno la civiltà dovesse estinguersi, come è successo ai Khmer, o ai Maya?”
Venezia Magica tra la natura
Lo splendore di Venezia resta anche immaginandola così
New York respira