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7 Giugno 2020

Dati Istat: durante il lockdown ecco cosa hanno fatto gli italiani

Gli italiani hanno mangiato più del solito ma sono stati tanti altri i cambiamenti  secondo la fotografia scattata dall' Istat

Durante il lockdown gli italiani che dovevano stare forzatamente a casa hanno mangiato più del solito ma sono stati tanti altri i cambiamenti  che secondo la fotografia scattata dall' Istat  sono avvenuti nella nostra quotidianità . Non solo è stata stravolta la nostra vita nel quotidiano ma anche nel modo di pensare e di passare il tempo. Il primo effetto è stato quello di reinventarci all'interno delle mura domestiche e sperimentare dalla cucina al dormire all' essere creativi con disegni e lavoretti vari. 

Vediamo, allora, cosa dice l’Istat: un quarto della popolazione ha dichiarato di aver mangiato maggiori quantità di cibo e sono proprio i più giovani ad averlo fatto di più (39,5%) Un terzo dei cittadini si è svegliato più tardi rispetto a prima del lockdown e un quinto ha dormito di più. Ad approfittarne sono stati gli uomini più delle donne. Tra le attività di lavoro familiare la preparazione dei pasti ha coinvolto il 63,6% dei cittadini (l'82,9% delle donne, il 42,9% degli uomini). La cura dei figli è l'attività che più frequentemente delle altre ha fatto registrare un incremento del tempo dedicato abitualmente, in particolare per il 67,2% di coloro che l'hanno svolta, mentre per il restante 29,5% non ci sono state variazioni.

Le pulizie e la spesa
Sia gli uomini che le donne hanno dedicato più tempo alle faccende domestiche ma i divari di genere, seppur attenuati, non scompaiono affatto: tra le attività di lavoro familiare la preparazione dei pasti è quella che ha coinvolto il maggior numero di persone, il 63,6%. L'analisi di genere conferma l'esistenza di un forte gap (circa 40 punti percentuali): lo ha svolto l'82,9% delle donne contro il 42,9% degli uomini. Quanto alle attività di pulizia della casa, sono state svolte da più di un cittadino su due (54,4%). Anche in questo caso le differenze di genere sono molto elevate (circa 27 punti percentuali), ma evidenziano un gap minore di quello che si riscontra nelle indagini budget time (46 punti di differenze).

Rientra tra le attività di lavoro familiare anche la spesa che, come tutte le attività che richiedono uno spostamento, ha riguardato meno persone: è uscito per fare a spesa poco più di un cittadino su 10. L’assenza di differenza di genere conferma la spesa tra le attività di lavoro familiare più equamente distribuite tra uomini e donne. Come prevedibile, a causa delle regole per l'ingresso nei punti vendita e delle file che si sono formate, circa un cittadino su due ha dichiarato di avere dedicato più tempo a questa attività.

Il tempo in cucina
Tra le attività di lavoro familiare la preparazione dei pasti è quella che ha coinvolto il maggior numero di persone, il 63,6%. L'analisi di genere conferma l'esistenza di un forte gap (circa 40 punti percentuali): lo ha svolto l'82,9% delle donne contro il 42,9% degli uomini. «Vivere in una famiglia riunita, al netto di quanti hanno continuato a lavorare - rileva l'Istat - ha indotto a dedicare più momenti a questa attività, dando, anche a quanti erano meno avvezzi a svolgerla, la possibilità di cimentarsi in nuove ricette». È, infatti, un terzo dei rispondenti a dichiarare di avervi dedicato più tempo, con nessuna differenza di genere.

Tra tempo libero e lavoro

 Ordinando le attività in base alla percentuale di cittadini che le svolgono, al di là delle attività fisiologiche (dormire, mangiare, lavarsi, ecc.) che sono comuni a tutti, la quasi totalità della popolazione è riuscita a dedicarsi ad attività di tempo libero (98,3%). Solo il 28% è uscito per vari motivi (passeggiata, andare a lavoro, a fare la spesa). Ha lavorato il 16,7% della popolazione e studiato l'8% (quota che sale al 61,9% tra gli studenti di 18 anni e più).

I rapporti sociali e la lettura
Il 63,5% di chi ha sentito amici vi ha dedicato più tempo del solito. Analogamente il 59,6% di chi ha sentito i parenti ha dedicato a questa attività piu' tempo di quanto accadeva nel periodo precedente al lockdown. Al terzo posto tra le attività di tempo libero, si colloca la lettura cui si è dedicata il 62,6% della popolazione. Si tratta di persone che hanno dichiarato di aver trascorso parte della giornata leggendo libri, riviste, quotidiani o altro: sono più uomini (64,5%) che donne (60,8%). Il 39,7% ha letto libri, quotidiani o altro on line o su supporto digitale, il 34,6% su supporto cartaceo. Tra i lettori il 18,8% ha letto sia su supporto digitale sia cartaceo, il 44,7% solo online/digitale e, infine, il 36,6% solo su cartaceo.

Sono stati soprattutto gli uomini ad avere preferito la lettura online/digitale (45% contro 34,8% di donne) mentre le donne hanno scelto più il supporto cartaceo (37,4% contro 31,6%). In una giornata della fase 1, la lettura di libri ha interessato il 26,9% della popolazione di 18 anni e più, con una quota maggiore di donne (30,8%) rispetto agli uomini (22,7%). La maggioranza della popolazione si è dedicata alla lettura di libri cartacei, mentre la lettura su digitale ha riguardato il 7%. Differente la situazione per quanto riguarda la lettura dei quotidiani: quattro persone su 10 (40,9%) hanno letto almeno un quotidiano, circa un terzo della popolazione ha letto quotidiani on line, solo una persona su 10 quotidiani cartacei. La lettura di quotidiani ha riguardato più gli uomini (46,3%) delle donne (35,9%). Anche la lettura è una di quelle attività alle quali si è riusciti a dedicare più tempo, sia online (46,7%) sia su carta (39,8%).