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5 Giugno 2020

Quanti problemi con l’App Immuni!

Tantissime le criticità apparse nell’applicazione governativa

Si è parlato tanto di questa applicazione, la conoscono proprio tutti. Ma neanche il tempo di essere lanciata sul mercato e l’App Immuni inizia a presentare le prime criticità! Sebbene già mezzo milione di utenti l’abbiano scaricata, non tutti potranno usufruire di questo servizio: incapaci di essere immuni, o anche solo geolocalizzati. Non è mancata la rabbia via social di tantissimi cittadini che, di fatto, non possono godere di queste misure governative. Tra questi, tantissimi i possessori di smartphone Honor e Huaweii.

La guerra fredda tra Trump e la Cina, cominciata da tempo e ora più esplicita che mai, produce i suoi effetti. Tutti ricordano il blocco governativo statunitense del 2019 nei confronti della Repubblica di Xi Jinping. Un blocco imposto alle aziende americane nei confronti del colosso cinese che, ovviamente, riguarda anche Google, rendendo impossibile l’utilizzo dei suoi servizi, compreso il Google Play Store, dall’entrata in vigore del provvedimento (16 maggio 2019).

Infatti, sul sito ufficiale Immuni si apprende che, per utilizzare correttamente l’app su Android, è indispensabile soddisfare tre requisiti: possedere uno smartphone che abbia un chip Bluetooth Low Energy, che abbia una versione di Android pari alla versione 6 (Marshmallow) o superiore e che abbia installata almeno la versione 20.18.13 del Google Play Services, impossibile da scaricare dopo l’entrata in vigore del blocco.

Invece, la questione si rivela più semplice per i consumatori di Apple. Come indicato dallo sviluppatore infatti il proprio iPhone dev’essere equipaggiato con iOS in versione 13.5 o superiore, commercializzati dalla seconda metà del 2015. Purtroppo, anche in questo caso, alcuni utenti rimarranno inevitabilmente esclusi: chi possiede un iPhone 6 o un modello precedente resta tagliato fuori.

 

 

Ma la polemica sui social non infiamma solo coloro che non riescono a scaricarla sul proprio smartphone. A causa del sessismo malcelato, l’applicazione scandalizza l’intera società civile, denunciando una questione di genere ancora tanto profonda in Italia. Infatti, da due finestre l’una di fianco all’altra, vengono ritratti un uomo e una donna impegnati nella loro routine, nelle proprie faccende quotidiane. Tutto normale, se non fosse che quella di destra ospita un uomo intento a lavorare al computer, quella di sinistra una donna con in braccio un bambino. Da un lato l’uomo lavoratore che, con i pantaloni, sostiene la famiglia; dall’altro la donna eterna madre e donna di casa.

Dall’ambito tecnologico a quello sociale, l’App Immuni è un’interfaccia di una società ancora malata.

@Grazia Enerina Pisano