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21 Maggio 2020

WhatsApp: la bufala del buono Ikea

L’ennesima bufala gira su Whatsapp oggi. Un fantomatico buono Ikea da 250 euro. Ovviamente inesistente.

“IKEA ha deciso di regalare 1000 Buoni del valore di € 250 per aiutare la ripresa dei consumi. Clicca qui per prenderne uno prima che finiscono: ******”.

Messaggi simili stanno girando in questi giorni su Whatsapp, non apriteli mi raccomando, è una truffa! Probabilmente l’ennesima truffa che gira sui canali di messaggistica. Ebbene sì, WhatsApp già da un paio di mesi sta cercando di arginare la propagazione di notizie false e i tentativi di truffa. Ma messaggi come questi continuano a circolare, ed ora è il turno dei fantomatici buoni acquisto Ikea, l’ultima truffa architettata.

Poche settimane fa divenne virale un coupon della Coop, mentre da ieri circola di smartphone in smartphone una truffa analoga che coinvolge (ovviamente a sua insaputa) il colosso dell’arredamento low cost. Come verificato dal sito Bufale.net, la truffa è dietro l’angolo.

Il fatidico messaggio che gira di norma in questi casi è sempre lo stesso: WhatsApp che promette un buono del valore di 250 euro spendibile in prodotti Ikea. Un regalo piovuto dal cielo che invoglia le persone a condividere la notizia con amici e conoscenti. Cliccando sul link presente nel messaggio però si viene dirottati su una pagina web esterna. Che ovviamente nulla ha a che spartire con la catena di negozi svedese. A questo punto all’utente viene chiesto un piccolo anticipo in denaro, da pagare con carta di credito, per sbloccare il fantomatico coupon.

In un colpo solo dunque si rischia non solo di perdere qualche euro, ma di consegnare i dati della propria carta di credito nelle mani di malintenzionati. Perciò il consiglio ideale è quello di verificare sempre la veridicità di questi fatti, ma soprattutto se c’è una promozione in corso in una di queste compagnie sarà sicuramente indicata sui canali ufficiali. Per un ultimo: NON condividiamo messaggi sospetti che promettono chissà cosa. Il rischio è quello esporre involontariamente alla truffa i nostri cari.

@Laura Pace