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17 Maggio 2020

Ricetta Seadas: Le donne sarde le preparavano per i mariti di ritorno dalla Transumanza

Le Seadas erano un dono di bentornato che le donne sarde preparavano per i mariti oggi ve le proponiamo per il ritorno degli amici e fase2
Foto: Sebaderia Dulcinea Nuoro

Le Seadas, o anche  Sebadas, Sebàda, Seatta o Sevada,  sono una specialità tipica della Sardegna: particolamente apprezzate sia dai sardi che dai turisti di tutto il mondo che una volta scoperta questa bontà non possono più rinunciarci.

Le Seadas, sono un dolce fatto con due dischi di pasta ripiena e poi fritta e poi servita calda con zucchero o miele a seconda dei gusti.

In passato, questi dolci erano considerati un secondo piatto poi dopo sono diventati un dolce da consumare a fine pasto. Considerate  un dono di bentornato, che le donne sarde erano solite offrire ai propri mariti pastori che rientravano a casa dopo l’assenza per la transumanza, le Seadas vengono e venivano fatte in tutta la Sardegna. 

Il nome Seadas sembra derivare dalla lingua sarda ed esattamente da   “seu”, che allude alla lucida patina regalata al dolce dal miele che lo ricopre. 

La pasta rappresentata da due dischi racchiude un ripeino di formaggio fresco di pecora che poi viene fritta in abbondante olio di semi e servita spolverata di zucchero o miele. 

Come si fanno le Sebadas? 

  • Per l'impasto
  • 300 g farina di grano duro
  • 200 g farina di semola rimacinata
  • 50 g strutto
  • 150 g acqua
  • q.b. sale fino
  • q.b. zucchero semolato
  •  
  • Per la farcia
  • 300 g di formaggio di pecora fresco grattugiato o formaggio come il casu frisco - in alternativa un formaggio acidulo non stagionato
  • buccia grattugiata di 2 limone
  • q.b. miele millefiori

Mettere tutti gli ingredienti per la pasta in una planetaria e una volta  che l'impasto risulterà liscio ed elastico, avvolgere nella pellicola trasparente e farlo riposare per circa 30 minuti in frigorifero poi stendere la pasta non troppo sottile e con un coppapasta preparare  dei cerchi della misura di una tazza circa 10 centimetri. Nel frattempo possiamo preparare la farcia grattuggiando due limoni e mischiandoli al formaggio che porremo dentro un cerchio per poi chiuderlo con l'altro che andrà posto sopra (ci sono diverse scuole di pensiero c'è chi squaglia il formaggio con il limone e chi invece mette gli ingredienti a crudo il risultato è ottimo in entrambi i casi)  In fine Friggere in abbondante olio bollente fino a doratura, scolare, asciugare l'olio in eccesso, cospargere di miele e servire rigorosamente calde e magari accompagnare da un buon vino bianco come la vernaccia di Oristano o un moscato di Sardegna