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14 Maggio 2020

Silvia Romano scrive una lunga lettera su Facebook visibile agli amici

"Vi chiedo di non arrabbiarvi per difendermi il peggio per me è passato" Scrive Silvia nel suo profilo altri 3 ostaggi liberati ma forse non tutti lo sanno

"Solo nell'ultimo anno sono stati liberati altri tre cittadini italiani: Luca Tacchetto, Alessandro Sandrini e Sergio Zanotti.  Il primo, recatosi in Africa per un viaggio con un'amica, fu catturato in Burkina Faso dal gruppo terrorista Jnim, una cellula di Al Qaeda. Dopo 15 mesi, la liberazione, avvenuta appena un mese fa.
Si è convertito all'Islam. Nessuno, giustamente, ha avuto nulla da ridire.  
Il secondo, condannato per due rapine a mano armata recatosi in Turchia per una vacanza, fu catturato al confine con la Siria e sequestrato per tre anni da una banda criminale. Fu liberato grazie ad una negoziato. Si è convertito all'Islam. Nessuno, giustamente, ha avuto nulla da ridere.
Il terzo, un imprenditore andato in Turchia per cercare di acquistare dinari antichi da rivendere in Europa, è stato sequestrato per tre anni da Al Qaeda. La sua liberazione è avvenuta "a conclusione di una complessa e delicata attività di intelligence, investigativa e diplomatica". Cioè con un negoziato.
Nessuno, giustamente, ha avuto nulla da ridire." Questo lungo post su instagram è di una donna un avvocatessa che continua-  "Tre italiani, tre storie diverse, accomunate tutte da un elemento: la presenza di tre uomini, verso la cui liberazione (e conversione) nessuno ha avuto nulla da ridire. Verso cui nessuno ha fatto illazioni di natura sessuale.  E allora diciamolo chiaramente: il vostro problema è l'aver visto una donna.  Una donna libera e indipendente.  Libera dal ruolo costruitole su misura da una società malata.  Libera di "andare a casa loro" e di aiutare dei bambini bisognosi.
Libera di convertirsi.  Libera di indossare uno jilbab.  Libera di essere semplicemente Aisha." La firma e' appunto dell' avvocatessa Cathy La Torre che su instagram ha il nickname di  "avvocathy". Vi abbiamo voluto riproporre questo post che si può condividere o meno ma sicuramente dovrebbe far riflettere contro tutto l'odio scatenatosi in rete verso Silvia Romano. 

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Solo nell'ultimo anno sono stati liberati altri tre cittadini italiani: Luca Tacchetto, Alessandro Sandrini e Sergio Zanotti. Il primo, recatosi in Africa per un viaggio con un'amica, fu catturato in Burkina Faso dal gruppo terrorista Jnim, una cellula di Al Qaeda. Dopo 15 mesi, la liberazione, avvenuta appena un mese fa. Si è convertito all'Islam. Nessuno, giustamente, ha avuto nulla da ridire. Il secondo, condannato per due rapine a mano armata recatosi in Turchia per una vacanza, fu catturato al confine con la Siria e sequestrato per tre anni da una banda criminale. Fu liberato grazie ad una negoziato. Si è convertito all'Islam. Nessuno, giustamente, ha avuto nulla da ridere. Il terzo, un imprenditore andato in Turchia per cercare di acquistare dinari antichi da rivendere in Europa, è stato sequestrato per tre anni da Al Qaeda. La sua liberazione è avvenuta "a conclusione di una complessa e delicata attività di intelligence, investigativa e diplomatica". Cioè con un negoziato. Nessuno, giustamente, ha avuto nulla da ridire. Tre italiani, tre storie diverse, accomunate tutte da un elemento: la presenza di tre uomini, verso la cui liberazione (e conversione) nessuno ha avuto nulla da ridire. Verso cui nessuno ha fatto illazioni di natura sessuale. E allora diciamolo chiaramente: il vostro problema è l'aver visto una donna. Una donna libera e indipendente. Libera dal ruolo costruitole su misura da una società malata. Libera di "andare a casa loro" e di aiutare dei bambini bisognosi. Libera di convertirsi. Libera di indossare uno jilbab. Libera di essere semplicemente Aisha. #silviaromano #lucatacchetto #alessandrosandrini #sergiozanotti #aisha #silviaromanolibera #silviaromanoèlibera #donnelibere #libertá

Un post condiviso da Cathy La Torre (@avvocathy) in data:

Silvia Romano scrive una lunga lettera su Facebook, privata, visibile solo agli amici:

"Sentivo che avreste visto il mio sorriso e avreste gioito perché sono viva, e sono qui. Ho seguito il cuore e quello non tradirà mai. Non arrabbiatevi per difendermi, il peggio è passato".  Silvia,  scrive anche in riferimento al vestito  indossato per tornare in Italia -  "Non vedevo l'ora di scendere da quell'aereo perché per me contava solo riabbracciare le persone più importanti della mia vita, sentire ancora il loro calore e e dirgli quanto le amassi nonostante il mio vestito". "A tutti gli amici e le amiche che mi sono stati vicini con il cuore in questo lungo tempo. Nella lunga lettera Silvia si firma con il suo nome di battesimo e non con Aisha 

Testo Integrale: 

Grazie grazie grazie. Grazie anche a chi non era un amico, ma un conoscente o uno sconosciuto e mi ha dedicato un pensiero. A tutti coloro che hanno supportato i miei genitori e mia sorella in modo così speciale e inaspettato: scoprire quanto affetto gli avete dimostrato per me è stato ed è solo motivo di gioia, sono stati forti anche grazie a voi e io sono immensamente grata per questo. Non vedevo l'ora di scendere da quell'aereo perché per me contava solo riabbracciare le persone più importanti della mia vita, sentire ancora il loro calore e dirgli quanto le amassi, nonostante il mio vestito". Poi aggiunge -  "Sentivo che loro e voi avreste guardato il mio sorriso e avreste gioito insieme a me perché alla fine io sono viva e sono qui. Sono felice perché ho ritrovato i miei cari ancora in piedi, grazie a Dio, nonostante il loro grande dolore. Perché ho ritrovato voi tutti pronti ad abbracciarmi. Io ho sempre seguito il cuore e quello non tradirà mai. Vi chiedo di non arrabbiarvi per difendermi il peggio per me è passato. Godiamoci questo momento insieme. Vi abbraccio tutti virtualmente forte e spero di farlo presto anche dal vivo. Vi voglio bene". Firmato, Silvia.