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12 Maggio 2020

Mia Martini moriva 25 anni fa era il 12 maggio fu trovata due giorni dopo

Sono trascorsi 25 anni dalla morte di Mimì la straordinaria Mia Martini uccisa dalla cattiveria

Domenica, è il 14 maggio del 1995 a soli 47 anni viene trovata nella casa a Cardano del Campo vicino a Busto Arsizio la cantante Mia Martini, figlia di Giuseppe Bertè, sorella di Loredana Bertè. 

Mia Martini era morta due giorni prima ma nessuno se ne era accorto. Se ne andava in punta di piedi, in silenzio come ormai era abituata a fare da tanto tempo. La trovarono riversa sul letto con le cuffie del walkman alle orecchie mentre ascoltava "Luna Rossa":   stava preparando una nuova versione per il Festival di Napoli che presentava un altro immortale per la memoria degli Italiani,  Mike Bongiorno. La musica che Mimì amava e quella stessa Napoli che aveva omaggiato nel 1993 con   Roberto Murolo ed Enzo Gragnaniello, aveva omaggiato con il brano-capolavoro "Cummè".

"Arresto cardiaco". Fu scritto sui documenti della sua morte. Quel cuore che tanto aveva sofferto e che tanto non era stato capito e che la cattiveria umana aveva pugnalato senza pietà fino a farlo non solo sanguinare ma fermare per sempre. 

Mia Martini,   Domenica Bertè,  ci lascia un eredità unica non solo la sua voce ma dei veri capolavori interpretati come solo lei avrebbe potuto fare da "Piccolo Uomo" a  "Minuetto" che le fanno vincere il Festivalbar nel '72 e '73, altri come "Inno" e "Padre davvero" scalano le hit parade. Tutti riconoscimenti che la portano all'estero, in Giappone e in Francia, dove canta all'Olympia di Parigi con Charles Aznavour che si innamora perdutamente della sua voce. "E' nata una stella", titola in prima pagina "Le Figaro". 

Negli Anni 80 regala canzoni indimenticabili come "E non finisce mica il cielo", il brano scritto per lei da Ivano Fossati, unico grande amore della sua vita, che non vince Sanremo nel 1982 ma conquista il Premio della Critica nato appositamente per lei. Era un pezzo troppo bello per non ricevere una targa, così i giornalisti si riuniscono in gran segreto e decidono di premiarla.

Poi inizia a circolare quella voce che la distrugge, le malelingue quelle che fanno più male di una pugnalata o di un calcio in faccia. Il buio, la solitudine :  "Porta sfortuna", si dice. "Meglio non farla lavorare". Inizia così a non lavorare più una delle più grandi artiste italiane.  Mia  non riceve più inviti in Tv e manifestazioni canore. Colleghi e addetti ai lavori non la vogliono.   Una condanna a morte. "Se ti dicono che hai l'Aids fai un test e puoi dimostare il contrario, ma come faccio io? Come faccio io a convincervi che non porto sfortuna?", si sfogava, con dolore.
 

Silenzio e un cuore pesante dopo l' esclusione della sua canzone a Sanremo dove cerca di partecipare e poi la storia d' amore con Fossati che finisce e la crisi economica per mancanza di lavoro così da costringerla a vendere i suoi abiti di scena e costretta ad esibirsi nelle sagre di paese. 

E' il 1989 quando torna sulle scene con grande difficoltà e ci regala un pezzo che era chiuso nel cassetto da 20 anni   "Almeno tu nell'universo"  la sua amica fa arrivare quel pezzo nella scrivania giusta  e così  Mia Martini arriva finalmente su quel palco, umile, timida, spaventata.  Il pubblico impazzisce per la sua interpretazione, mentre Renato Zero  (storico amico di Mia e Loredana) la scorta e la protegge, seduto in prima fila c'è Adriano Celentano, che si alza in piedi e non smette di applaudirla.  Non vince, conquista di nuovo il Premio della Critica, il pubblico la acclama, ma ormai è un'altra Mia Martini. Segnata da lunghi anni di cattiveria, con le ferite ancora aperte. 

Eppure sono anni di successi, uno dietro l'altro a Sanremo. Ricomincia con grinta, la voce roca e quell'eleganza innata, vestita da cima a fondo dal suo grande amico Giorgio Armani che non ha mai smesso di volerle bene. 

 Il 12 maggio del 1995, quel "maledetto venerdì", Mia Martini chiama più volte la sorella Loredana con la quale da due anni si è ricongiunta ma lei non risponde. "Da allora non ha più voluto un telefono" dirà poi Loredana in un intervista