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11 Maggio 2020

Il Mit di Boston promuove la nostra app Immuni a pieni voti

Il Mit valuta le 25 app create nel mondo per contrastare il covid-19. Bocciate quelle cinesi e francesi, Ma tra le favorite c'è quella italiana.

Le app di contact tracing (di tracciamento) sono ormai riconosciute su scala internazionale come un dei mezzi “migliori” per contenere i contagi da Covid-19. Tanto che una quantità di governi si è già attrezzata come nel caso dell’Italia per averne una propria, Uno dei problemi centrali riguardo a queste app è il rispetto della privacy e le policy di trattamento dei dati personali degli utenti raccolti attraverso l’applicazione. Per valutare il loro grado di affidabilità e di rispetto della privacy il Massachusetts insitute of technology ha appena pubblicato uno studio che prende in considerazione le app finora adottate, in totale finora 25 in tutto il mondo.

Da questo studio è emersa una bocciatura delle soluzioni adottate in paesi come la Cina e L’Iran, ma anche per alcune realtà europee, con in prima linea la Francia e l’Irlanda. Supera l’esame, invece, la nostra app Immuni, di cui tanto si sta discutendo nelle ultime settimane nel nostro Paese.  

Massimo dei punti invece per Australia, Austria, Islanda, Norvegia e Repubblica ceca. Quanto a Immuni, l’app scelta dal governo italiano, una volta che entrerà in uso potrà contare quattro stelle su cinque: quella che non riuscirà a ottenere è infatti quella sul criterio della distruzione dei dati.

“Ci sono opinioni differenti se queste app sono solo un sogno tecnocratico o, se usate correttamente, possano aiutare il contact tracing ‘umano’, in cui le persone positive vengono intervistate da operatori per trovare i contatti recenti – spiega il Mit presentando la ricerca – Ma la realtà è che questi servizi in molti casi sono già attivi, e molti altri arriveranno nei prossimi mesi”.

@Laura Pace