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29 Aprile 2020

Bufale e verità: la certificazione per i congiunti

Per motivi di privacy i cittadini non dovranno scrivere chi andranno a trovare. Ma su internet compaiono delle autocertificazioni fake molto divertenti.

Per la fase 2 è conferamto che chi andrà a trovare i famosi "congiunti" non dovrà indicare il nome sul modulo. Per motivi di privacy i cittadini non devono scrivere infatti chi vanno a trovare e le forze dell’ordine non potranno chiederlo.

Chi va a visitare i «congiunti» non dovrà indicare le loro generalità quindi. Sarà una circolare del Viminale a chiarire i dubbi legati agli spostamenti consentiti e alle modalità di compilazione dell’autocertificazione. La direttiva dovrebbe arrivare entro il primo maggio.

Una decisione presa prima o dopo le protese che si sono scatenate dalla diretta del Premier Conte dell'altro giorno? C'è da dire che l’argomento “Congiunto” è mancato di chiarezza. Tanto da scatenare aspre polemiche.

Dal 4 Maggio si potrà far visita ai congiunti, entro i confini della propria Regione. Fino a che si tratta di andare a trovare i genitori, il tutto sembra abbastanza chiaro, ma oltre ai parenti stretti, chi potremo andare a trovare? Successivamente il Governo ha precisato che nella categoria dei congiunti rientrano anche gli “affetti stabili”. Chi possiamo considerare un “affetto stabile”? Chi può certificarlo? In attesa di risposte più precise, l’ironia sul web, perlomeno, riesce a strapparci un sorriso.

Oltre a questi post, compare anche un autocertificazione falsa sul web ma molto originale e divertente. Di certificazioni fake se ne sono viste tante, alcune talmente verosimili da necessitare di una smentita. In questa divertente certificazione è stata aggiunta una sezione apposita relativa agli “affetti stabili”.

Il testo è divertentissimo:

 

@Laura Pace