Non mancate le discussioni sul web per stabilire chi sono i congiunti. Fidanzati e "affetti stabili" rientrano? Dalle parole del premier Conte durante la diretta di domenica sera per la Fase 2 si evince altro. E ciò ha destato grande scalpore e polemiche tra gli italiani. Il nuovo Dpcm consente visite mirate ai cosiddetti congiunti. Ma chi sono?
Il termine "congiunti" ha generato diversi dubbi dopotutto con questo si intendono "parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili". Da qui la decisione di Palazzo Chigi di fornire un primo chiarimento in attesa delle Faq, introducendo anche i “fidanzati” nelle persone da poter visitare con il dovuto distanziamento sociale. Ma si aspetta l’uscita della Faq per capire meglio.
Il Codice civile però non da una definizione di congiunti. Pertanto, dalla definizione sarebbero esclusi i cugini, nonostante il legame di parentela, i fidanzati e le coppie di fatto. È una nozione che, se intesa in senso tecnico, esclude tutti coloro che non sono legati da un vincolo affettivo giuridicamente rilevante.
Arcigay: "Il fatto che l'allentamento delle restrizioni sulle relazioni sociali sia circoscritto alla definizione di 'congiunti', che nei nostri codici è riferita inequivocabilmente alla dimensione formale della parentela, di sangue o acquisita, rappresenta un inedito e inaccettabile intervento dello Stato nella definizione della gerarchia degli affetti", ha osservato Gabriele Piazzoni, segretario generale dell'associazione.
Altre polemiche arrivano dai deputati della Lega Tiramani e Giglio Vigna hanno fatto un'interrogazione parlamentare chiedendo spiegazioni: "Conte ci faccia capire la ratio secondo la quale è possibile, giustamente, far visita ai parenti all'interno della propria regione ma non alla propria fidanzata o fidanzato, se abitano al di fuori del comune di residenza. Ci auguriamo sia stata l'ennesima svista del Premier e del suo pagatissimo staff, altrimenti solo una mente disturbata sarebbe in grado di partorire una perla di queste dimensioni", affermano. Ma il coro dei contrari si leva anche dal Pd, partito di maggioranza. "Riteniamo discriminante la scelta di limitare le visite in sicurezza ai soli congiunti, perché non tiene conto di tutte le altre relazioni e affetti non formalizzate dal matrimonio o da legami di sangue” ha affermato il Partito democratico del Lazio.
@Laura Pace