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21 Aprile 2020

Coronavirus: cosa fare per riaprire in fase 2

Coronavirus, ecco le condizioni per aprire per la Fase 2 prima del 4 maggio

Ci sono Regioni che vogliono parire prima dell' inizio della fase 2 che, stando alle comunicazioni che si ricevono dal Governo dovrebbero essere il 4 maggio.

Se le Regioni in questione potranno garantire di avere a disposizione ospedali covid e luoghi dove tenere i malati positivi in quarantena allora questo sarà fattibile. La condizione posta dal Governo è questa altrimenti si dovrò slittare alla settimana successiva e non al 27 aprile nei settori: auto, edili e moda. Le riaperture saranno scaglionate in base alle tabelle dell' Inail che tengono conto del rischio dei lavoratori.

Negozi e aziende, ricorda il Corriere della Sera,  avranno l’obbligo di autocertificarsi per dimostrare di essere in regola con le nuove norme per il contenimento del contagio da coronavirus. Poi scatteranno i controlli e chi non si sarà adeguato rischia la sospensione della licenza o la chiusura. "Si può ragionare su una regionalizzazione delle aperture", dice il ministro Stefano Patuanelli.

Secondo quanto riportato da Il Corriere Della Sera, le aziende e i negozi avranno l' obbligo di autocertificarsi in modo da dimostrare di essere in regola con le norme di contenimento contagio Covid-19. Aziende e negozi dovranno compilare un modulo che autocertifica   dotazioni dei dispositivi di sicurezza personale, sanificazione, presenza del medico e tutte le altre regole che saranno diversificate a seconda delle filiere. Dovranno essere in ogni caso garantiti turni diversificati per i lavoratori e privilegiato lo smart working. Se i controlli non daranno esito regolare si richia la sospensione della licenza o la chiusura.

Per Bar e Ristoranti, la riapertura sembra essere ancora lontana. Infatti secondo le tabelle Inail, nelle attività di ristoro il rischio di contagio risulta particolarmente elevato. Dunque si sta valutando la possibilità di concedere, oltre alle consegne a domicilio che già vengono effettuate, il servizio da asporto. In questo caso l’ingresso sarà scaglionato, così come già avviene per tutti gli altri negozi già aperti, e calcolato sulla base della metratura dei locali. La misura rimane quella di 40 metri quadri fissata nell’ultimo decreto dove possono entrare due dipendenti e un cliente.

Trasporto pubblico, si ragiona a seconda dell' importanza e ampiezza dei comuni e quindi numero di abitanti.  Su autobus e metropolitane i passeggeri potranno stare soltanto seduti mantenendo le distanze e i posti saranno alternati riducendo così il numero dei posti a disposizione. Si valuta di aprire le ZTL in modo da poter favorire il trasporto privato. Ancora un alternativa potrebbe essere quella di aumentare le corse dei mezzi pubblici ma anche creare macro aree dove scambiare bici e auto con il servizio di sharing 

Lavoro: ingressi ed entrate orari scaglionati e possibilemente differenziare porta di ingresso e di uscita. Limitati gli spostamenti da una zona all' altra del posto di lavoro. Distanziamento in azioni di scarico e carico e accesso a fornitotri esterni secondo modalità e tempistiche valutate dall' azienda

Mense e luoghi comuni come spogliatoio e servizi igienici: ventilazione necessaria continua degli ambienti, tempo ridotto della presenza dei lavoratori negli stessi luoghi, distanziamento adeguato e servizi di sanificazione interno.

Nel tempo libero si potrà fare una passeggiata anche lontano da casa non più entro i 200 metri ma a patto di indossare mascherina e guanti e da soli.  Indossare le protezioni sarà necessario anche per andare a trovare i familiari e stando ad un metro distanza gli uni dagli altri.   Il divieto di assembramento rimane  sia al chiuso, sia all’aperto.

Possibile che il divieto di circolazione fuori dal propio Comune rimanga ancora ma se il contagio scenderà ancora a breve, forse si ci potrà spostare anche di Regione.

@Redazione Sintony News