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15 Aprile 2020

La quarantena raccontata con le mappe

Un artista topografico racconta la quarantena con delle mappe. Un progetto unico, e perchè no, anche terapeutico.

Un artista topografico in isolamento ha realizzato delle mappe che raccontano la quarantena. Lui si chiama Gareth Fuller ed è abituato a camminare per le città e a raccontarle con i suoi disegni. Lo ha fatto anche per la quarantena, ma senza mai uscire dal suo appartamento. La sera del 3 marzo, Gareth Fuller è tornato a casa sua, a Pechino, dopo un soggiorno a Kuala Lumpur e da quel momento si è sottoposto a due settimane di quarantena obbligatorie, pur non avendo contratto il Coronavirus. Nella vita è un artista topografico. Disegna i monumenti, le case, le vie, i punti di riferimento della città. E non potendo più uscire di casa per 14 giorni, Gareth ha adattato la sua arte all'ambiente intimo del suo appartamento. Ed ecco disegnate "le mappe della quarantena". "Le mappe della quarantena" sono 14 tavole illustrate che raccontano esperienze, pensieri e vicende nella casa di un artista. Il cuore dell'opera è l'appartamento, che, dal primo disegno al quattordicesimo, cambia con lo scorrere dei giorni. All'inizio la casa è rappresentata come un luogo dove vivere sicuri, un ambiente da riscoprire: il divano a contemplazione dell'intimità, la pianta come simbolo di relax, le porte chiuse per proteggere la vita, la tv e la radio accese - voci dell'esterno. Poi i disegni rappresentano sempre di più una casa-scatola, con una finestra che é il solo occhio sul mondo. Così le tavole diventano da personali a collettive.

Un artista topografico non si limita a disegnare cartine con il righello e con il compasso ma ci aggiunge l'arte. Così le mappe urbane sembrano vivere anche su carta: "Dopo aver ricevuto la notizia della quarantena, mi sono reso conto che la mia unica opzione per manifestare la mia sconfinata energia e creatività sarebbe stata quella di iniziare a disegnare. Era ironico che un artista che passa così tanto tempo a camminare come parte del suo processo, ora sarebbe rimasto a casa in isolamento. Ho iniziato a documentare tutti i giorni con la mia penna e il mio quaderno di schizzi, mi sembrava naturale, il mio appartamento era un posto nuovo da mappare. Speravo che il progetto sarebbe stato utile e anche un po' terapeutico" ha raccontato Gareth. Ed ecco qui le sue mappe.

"Maps of quarantine" by Gareth Fuller

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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@Laura Pace