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25 Marzo 2020

Truzzu spiega la forte campagna pubblicitaria

Il Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, spiega con un post su Facebook la scelta dei forti cartelloni pubblicitari che sono comparsi in città.

In questi giorni per le strade di Cagliari sono comparsi dei cartelloni pubblicitari pcon delle frasi molto forti per incitare a restare a casa, come: “Quando hanno portato mia madre all’ospedale, ho capito che dovevo rinunciare alla corsa”. Cartelloni che hanno fatto il giro del web e che hanno lasciato di stucco tutti i cittadini cagliaritani, alzando innumerevoli polveroni per l’impatto emotivo che questi hanno suscitato sulla comunità. Ma da chi arriva una campagna del genere? Una campagna così forte? Si è pensato subito ad uno scherzo, ad un ente privato. E invece no, arriva direttamente dal Comune di Cagliari questa campagna di sensibilizzazione per i suoi cittadini a restare a casa e per contrastare il Covid-19.

   

Una campagna di sensibilizzazione molto forte. Tante le critiche allora lanciate, per aver fatto “terrorismo mediatico” per aver speso i soldi del comune in maniera futile invece di aiutare la comunità. E allora il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, dal suo profilo Facebook spiega le ragioni di questa campagna, facendo chiarezza. Qua di sotto il testo:

“In questi giorni vi capiterà di vedere sui muri alcuni manifesti 6x3, come quello qui sotto, firmati direttamente da me. Sono messaggi molto forti.
Quando l'agenzia di comunicazione mi ha fatto vedere i materiali, sapevo che sarei stato attaccato. Che avrei ricevuto gli insulti.

Qualche sepolcro imbiancato, qualche vecchia gloria con il ditino sempre puntato, acide commentatrici, confusi giovanotti con uno strano concetto di democrazia.
Ma mi sono chiesto: è più importante il mio consenso o la salute e il futuro dei miei concittadini? Voglio che, passato lo choc iniziale, si possa riflettere.
Ci sono cose che possiamo evitare per salvare la nostra salute? Quella dei nostri cari, dei nostri amici e dei nostri vicini?

Cari concittadini, di questo discutiamo tutti i giorni. Uscire poco o nulla, stare attenti nel fare la spesa, evitare le corsette. Ci sono cose bellissime che non possiamo fare. Sono pericolose perché aiutano il contagio. E il contagio, lo abbiamo visto, può essere letale per molti di noi. Succede nel nord Italia. Può succedere da noi, a Cagliari, se non riflettiamo sull'effetto disastroso che molti nostri comportamenti possono avere. Mi spiace ma questa è la realtà. Mi preoccupo che tutti, oggi e domani, siano in ottima salute. Per riprendere in mano, dopo questa tragedia, il presente e il nostro futuro. Senza nessun intento di criminalizzazione dei cagliaritani, come qualcuno, dedito più alla propaganda e alla mistificazione, ha voluto far credere. Cagliaritani che nella maggior parte si comportano con correttezza. L’ho sempre detto e li ringrazio.

Ma il problema sono gli altri che rischiano di vanificare il lavoro di tutti. E vedendo i flussi di traffico vi dico che non sono così pochi quelli che si muovono senza giustificazione. E ne basta uno per costringere una mamma a casa con i propri bambini un altro mese, un imprenditore a tenere ancora la serranda abbassata, un professionista a non avere più lavoro, un lavoratore a stare a casa sperando nei sussidi del governo, un operatore dei servizi essenziali a uscire di casa con il terrore, un uomo delle forze dell’ordine a lavorare sperando di cavarsela ogni giorno, un operatore della sanità ad affrontare turni massacranti in condizioni di lavoro complicate. E allora mi faccio una domanda: se non siamo disposti ad affrontare una rinuncia in momento come questo, quando mai dovremo farlo?
Ringrazio l'agenzia  che ha lavorato alla campagna per spirito di servizio, senza un vantaggio economico e senza scopo auto promozionale.
Ringrazio inoltre Mediaservice, anche in questo caso gli spazi sono gratuiti.
LA CAMPAGNA NON COSTA UN EURO AL COMUNE, COME LE AFFISSIONI. È GRATIS.”

@Laura Pace