News

24 Marzo 2020

Mauro Morandi, il “Robinson Crusoe” di Budelli

Custode dell’isola di Budelli in Sardegna da ormai 30 anni, Mauro Morandi racconta la sua idea di quarantena.

Vivere in solitudine di questi tempi non è il massimo, ma c’è chi della solitudine ne ha fatto un punto di forza e uno stile di vita. Da ben 30 anni Mauro Morandi custodisce il paradiso terrestre di Budelli, una piccola isola dell’arcipelago delle Maddalena nel nord Sardegna. Mauro oggi ha 80 anni ed è un eremita digitale, racconta la sua isola sui social e ha una relazione a distanza con una donna che può vedere poche volte all’anno, ogni tanto riceve turisti che vogliono ascoltare i suoi insegnamenti. Insomma, sembrerebbe una storia uscita dalla penna di Daniel Dafoe ma è una delle piccole realtà del nostro secolo. Un uomo che ha deciso per scelta di vivere in isolamento.

Ed è proprio lui che si esprime sulla quarantena “forzata” che sta attanagliando il nostro paese. Una solitudine che siamo costretti a vivere da qualche settimana a questa parte nelle nostre quattro mura per colpa del coronavirus. Ma la quarantena secondo Mauro Morandi potrebbe essere una preziosa opportunità di rinascita, una lezione per farci staccare la spina e scendere da quella giostra immensa di impegni-lavori-divertimenti a cui abbiamo fatto l'abitudine. Pensare in solitudine oltretutto significa riconoscere che siamo buoni e cattivi, significa fermarsi e riconoscersi, concentrarci su quello che siamo e da cui spesso scappiamo. La noia è la dimensione ideale per rimettersi a cercare, e quindi a viaggiare ed esplorare. Quando tutto questo finirà-  il custode dell’isola - ci sarà di sicuro qualcuno che prenderà coscienza delle mille futilità di una società costruita sull'usa e getta, sullo sfruttamento e sull'inquinamento. Ma molti di più si limiteranno a tornare alla vita di sempre. Quella fondata sull'avere e non sull'essere.

 

Mauro Morandi originario di Modena, ex insegnante di educazione fisica, è sbarcato a Budelli per caso nel 1989: un guasto al suo catamarano mentre navigava verso la Polinesia, dove avrebbe dovuto trasferirsi con alcuni amici. “Non mi piaceva già allora la nostra società, perché non tiene conto dell’individuo, della persona. Corre solo per il potere, per il denaro”, racconta Morandi. Da allora non si è più spostato dalla piccola isola e si definisce “prigioniero del Paradiso, in una prigione che mi sono scelto”. Oggi vive in una sorta di capanna sulla spiaggia, alla mattina pratica tai chi sulla spiaggia, coltiva quello che può in un piccolo orto e ha un amico che ogni due settimane circa gli porta i generi alimentari. La sua storia ha conquistato anche gli Stati Uniti, la Cnn ha infatti ripercorso le sue avventure. È un eremita ai tempi dei social: molto attivo su Facebook, Twitter e Instagram, dove pubblica affascinanti foto della sua “casa”.

Morandi è dunque il custode di Budelli (pur non avendo alcun contratto) ma il suo impegno verso l’isola gli ha fatto attribuire questo tiolo: si prende cura dei sentieri che collegano le varie parti dell’isola, li pulisce dai rovi e dall’invasione degli arbusti, tiene sgombre dalla spazzatura le aree a più alto transito di turisti, come la Spiaggia dei Cavalieri e controlla che i visitatori non accedano alle aree vietate. Mauro raccoglie anche tronchi di ginepro modellati dal mare e dalle intemperie e li trasforma in sculture. Li vende ai turisti e dona i soldi alle ONG che operano nei Paesi più poveri. Durante l’inverno invece rimane completamente solo, si tiene compagnia con la lettura e ama il silenzio. “Non ha mai sofferto di solitudine” anzi dice Mauro “Penso di non potere immaginare una vita in condominio”.

@Laura Pace