Un nuovo colpo di genio di Cristian Fracassi, l’ingegnere diventato famoso per aver ingegnerizzato e poi stampato una valvola necessaria ai respiratori dell’ospedale di Chiari, proprietario della Isinnova.
Dopo di questa invenzione nasce la maschera da snorkeling trasformata in una maschera C-PAP ospedaliera per terapia sub-intensiva dalla società di Fracassi, uno dei componenti che maggiormente stanno mancando nei nostri ospedali italiani colpiti dall’emergenza sanitaria. In sette giorni è nato il prototipo, con il raccordo che è stato battezzato “Valvola Charlotte”. «Abbiamo contattato in breve tempo Decathlon, in quanto ideatore, produttore e distributore della maschera Easybreath da snorkeling. L’azienda si è resa immediatamente disponibile a collaborare fornendo il disegno CAD della maschera che avevamo individuato. Il prodotto è stato smontato, studiato e sono state valutate le modifiche da fare. È stato poi disegnato il nuovo componente per il raccordo al respiratore, che abbiamo chiamato valvola Charlotte, e che abbiamo stampato in breve tempo tramite stampa 3D. E si è dimostrato correttamente funzionante», spiega la società. A oggi già due maschere Charlotte sono impiegate nell’ospedale.
Non solo, la maschera può essere collegata direttamente all’ossigeno tramite la presa a muro, rendendo non necessario il respiratore. «Non è sostitutiva del ventilatore polmonare», tiene a chiarire Fracassi, «ma può essere usata nei pronto soccorso, dove i pazienti rimangono anche tre giorni in attesa di un letto. Grazie a questa maschera, possono ora attendere un posto-letto rimanendo sotto ossigeno e senza inquinare l’ambiente». L’ iniziativa è totalmente priva di scopo di lucro. Le strutture sanitarie in difficoltà potranno acquistare la maschera Decathlon e accordarsi con stampatori 3d che realizzino il pezzo e possano fornirlo.
@Laura Pace